
Inizierà lunedì il confronto tutto interno all’amministrazione comunale per decidere il futuro dopo l’ennesimo terremoto in giunta che ha portato alle dimissioni del responsabile di turismo e sport Massimo Tuccori. Il sindaco Alessandro Tambellini, ha preferito affrontare la situazione dopo il lungo ponte festivo “quando saranno rientrati tutti”. Fra la mattinata e la serata sono in programma una giunta politica e una riunione di maggioranza per valutare le conseguenze delle dimissioni dell’assessore più contestato e che dopo meno di un anno in carica (ma dall’inizio del mandato Tambellini come consigliere delegato allo sport). Che non solo conseguenze sulla squadra di governo del Comune.
A dirlo è lo stesso primo cittadino, Alessandro Tambellini: “Pur avendo ben presente – dice – la necessità di tenere gli equilibri interni alla giunta quello che occorre fare, con l’apporto di tutti e con il dialogo con le componenti della maggioranza, è una valutazione politica sul sostegno all’azione amministrativa”. Non si tratta, insomma, di un caso che rimane isolato all’episodio dell’addio di Tuccori dalla squadra di governo, ma di un’analisi della compattezza della stessa e del sostegno da parte della maggioranza consiliare. Un’analisi che non esclude anche la possibilità di rimpasto: “Per superare questa situazione – dice ancora il sindaco – partendo dal confronto con tutti, dovremo valutare tutte le questioni e cercare di risolvere nel migliore dei modi. E non è, ripeto, una questione di nomi, ma di analisi politica di quello che si è verificato. Ci prenderemo il tempo che sarà necessario per fare le cose al meglio, senza avere fretta”.
Anche perché, formalmente, l’assessore Tuccori non ha presentato ancora le sue dimissioni, anche se dopo le accuse al sindaco e alla giunta sembra difficile che possa rientrare a far parte della squadra: “A volte – commenta Tambellini – i processi mentali delle persone sono incomprensibili. Fatto sta che Tuccori non ha ancora formalizzato le sue dimissioni”. Ma è vero che è stato il sindaco a togliere la fiducia al suo assessore? Tambellini risponde laconicamente: “Io, sia come persona sia nella attività politica – commenta – sono e mi sono dimostrato sempre un signore. Mi sono spiegato?”.
In campo, comunque, oltre al rimpasto, rimane la possibilità di allargare anche la maggioranza che sostiene la giunta. Magari a quella Scelta Civica rappresentata in città dai sodali del ministro dell’istruzione, Stefania Giannini e che a Palazzo Santini possono contare su Luca Leone di Impegno Comune e di qualche esponente di Liberi e Responsabili: “Anche di questo – dice Tambellini – si può parlare senza preclusioni, ma sempre partendo dalla maggioranza classica (che adesso è composta da Pd, Lucca Civica e Sel) e dall’accordo e dal dialogo con queste componenti”.
Sullo sfondo, ovviamente, la necessità del rilancio dell’attività amministrativa. Ma Tambellini è soddisfatto della giunta post-rimpasto? “La mia valutazione dell’operato degli asessori – dice – è buona e sono soddisfatto. Ma al di là delle persone e delle loro azioni, lo ripeto, la questione è fondamentalmente politica e da questo dobbiamo ripartire”.
E dai fatti concreti, anche se le condizioni non sono le migliori: “Nessuno dice – ad esempio – che per gli ulteriori tagli del governo ai Comuni mancheranno oltre 360 milioni di euro (per il Comune di Lucca si parla di altri 300mila euro in meno per un totale di un milione di euro in meno rispetto al passato, ndr) ed in queste condizioni è difficile lavorare per chiunque ricoprisse questo incarico”.
Primo appuntamento, sempre lunedì, con la questione di piazzale Verdi: “Non è possibile – ribadisce il sindaco – a questo punto lasciarlo in quelle condizioni. Pensiamo di chiudere un primo intervento nell’area entro la fine di maggio, comunque lunedì ci saranno delle novità anche in questo senso”. Una data, dunque, il 5 maggio (anche se non proprio fausta nella storia) che in qualche modo potrebbe rappresentare un’ulteriore crocevia nell’opera tormentata della giunta Tambellini. Che a questo punto spera, intanto, di non perdere altri pezzi.
Enrico Pace