ABC critica il Comune sul nido a Lammari: inaugurazioni fantasma a un passo dalla elezioni

6 maggio 2014 | 12:03
Share0
ABC critica il Comune sul nido a Lammari: inaugurazioni fantasma a un passo dalla elezioni

Il Movimento del candidato sindaco Francesca Palazzi contesta il taglio del nastro al nido di Lammari da parte dell’attuale amministrazione comunale di Capannori e in una nota commenta: “L’amministrazione uscente di Capannori ripropone il solito, triste ma elettoralmente utile teatrino delle finte inaugurazioni”. Prosegue il comunicato del Movimento: “Questa volta il contenitore vuoto è l’asilo nido di Lammari, progettato per una fascia di età delicatissima (3-18 mesi), dunque non è un contenitore qualsiasi: si tratta di un servizio al tempo stesso sociale, poiché dovrebbe venire incontro ai tempi di vita e di lavoro delle famiglie, ed educativo per bambini in tenerissima età”. Precisa Francesca Palazzi: “Si decide di inaugurare un nuovo edificio funzionale e all’avanguardia grazie ai finanziamenti della Regione, ma l’attuale amministrazione comunale tace accuratamente sul tipo di servizio che sarà erogato, ciò che è di sua stretta competenza: rimarrà e in che misura un asilo comunale o seguirà lo stesso iter delle farmacie, una delle quali, nuova di zecca, è stata ceduta in gran fretta? Si dica per inciso che le farmacie comunali sono state cedute alla società che gestisce le farmacie del comune di Lucca certificando così un ulteriore fallimento dell’amministrazione capannorese”. Per Abc, “gli asili nido costano e perciò segnano anche la qualità politica di un’amministrazione concentrata sull’erogazione di servizi di qualità accessibili a tutti: personale qualificato – costo stimato oltre 300mila euro annui – , costi di erogazione del servizio, 50mila euro annui, arredi speciali interni ed esterni con cucina oltre 135mila euro. Quanto e come influirà – si chiede Abc – tutto questo sul calcolo delle rette che i genitori dovranno pagare, soprattutto in un contesto di forte crisi economica e sociale? Dato il silenzio tombale dietro cui si trincera, viene il legittimo sospetto che l’attuale amministrazione non abbia in cassa, e quindi non abbia progettato per tempo, la gestione di questo servizio; è tuttavia certo che, anno dopo anno, ha accantonato fondi di bilancio per un totale di 1 milione e mezzo di euro per l’aeroporto, che servizi al cittadino non ne dà”. Infine l’affondo finale: ” Il candidato dell’amministrazione e vicesindaco Menesini dovrebbe rispondere a queste domande e chiarire se è questa la continuità con cui si propone per governare; per parte nostra, dopo aver sperimentato dieci anni di culto dell’apparenza a scapito della sostanza, anche se come al solito risposta verbale esplicita non venisse, riteniamo di avere motivi a sufficienza per dire basta e riconsegnare il Comune alle sue naturali e indispensabili funzioni”.