
Il movimento politico Abc “prende atto che in due mandati amministrativi a Capannori, comune noto oltre i propri confini per la politica dei rifiuti, l’impianto di compostaggio non c’è e non potrà esserci in tempi ragionevoli”.
“Quand’anche si mantenesse – spiegano dal movimento – la prospettiva originaria di impianto industriale, l’attuale amministrazione e il suo candidato sindaco possono garantire che i fondi stanziati a suo tempo dall’Ato siamo ancora a disposizione? Rimane comunque il fatto che, nel rinvio sine die di una riflessione politica seria che turberebbe l’ostentata reticenza elettorale su contenuti decisivi per il futuro del territorio, i capannoresi continuano a realizzare la raccolta differenziata senza alcun ritorno economico in bolletta”.
“Eppure . dice Abc – una proposta tecnicamente efficace ed economicamente remunerativa c’è: il compostaggio di comunità, non domestico. Si tratta di container non impattanti, già a regime in altri comuni italiani, ciascuno dei quali lavora 220 tonnellate annue di umido a medio regime. Abc propone in via sperimentale l’istallazione di 6 compostiere da ubicarsi nelle attuali isole ecologiche, con un costo di circa 35000 euro per ciascun elemento. Il ritorno per gli utenti coinvolti viene stimato in circa 30 euro per nucleo familiare, mentre si guadagnerebbero posti di lavoro”.
“Avremmo la chiusura del ciclo dei rifiuti – chiude Abc – evitando i costi del trasporto in siti predisposti e sgravando così il bilancio di Ascit, particolarmente oneroso su questo capitolo. Non si tratta di un’impiantistica industriale e potrebbe essere estesa anche ad aziende agricole in grado di usufruire di compost di qualità”.