Ferrero (Prc): “L’altra Europa passa dalle politiche del lavoro”

15 maggio 2014 | 19:59
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Ferrero (Prc): “L’altra Europa passa dalle politiche del lavoro”

Per un’Europa dei popoli e non delle banche. E’ questo lo slogan dell’Altra Europa per Tsipras, la lista che unisce tutti i partiti di sinistra in Europa e che oggi ha vissuto un momento della sua campagna elettorale anche a Lucca. Così come l’esponente del Pd Bonaccorsi dieci giorni fa, anche Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista, ha scelto i cancelli della Perini per parlare dei temi dell’Europa, ma soprattutto del problema del lavoro e dell’occupazione.

Ferrero, che poi ha proseguito il suo tour elettorale in città, attacca l’attuale governo e rilancia l’idea di un’Europa unita a sinistra contro le politiche di austerità. Al suo fianco Giuseppe Matteucci della segreteria della Federazione del Prc e consigliere nel cda della Geal, che preferisce non entrare nel merito della giunta Tambellini, ma annuncia novità  nei prossimi giorni. Si apre con il ricordo a Francesco Giuntoli la chiacchierata con Ferrero, “uno dei migliori dirigenti che Rifondazione comunista abbia avuto”, per poi spostarsi sulla campagna elettorale. “Questa campagna elettorale è il festival delle bugie – spiega – Matteo Renzi è un bugiardo: parla degli 80 euro ai lavoratori, ma si scorda di dire che ha varato 60 miliardi per il fondo salvastati che in realtà salva solo le banche. Nel frattempo, poi, approva una legge sul lavoro che precarizza i giovani a vita. E poi Renzi fa la stessa politica di Berlusconi, ma solo con qualche capello in più. Tutti incentrano la discussione sul binomio euro sì/euro no, ma questa è una discussione sterile e vuota che alla fine lascerà tutto così com’è. Il progetto della Lista Tsipras, che è una lista unitaria in tutta Europa e che in Italia unisce tutta la sinistra, è invece quello di affrontare seriamente la questione: per noi l’alternativa è come uscire dalle politiche di austerità. La Banca centrale europea, invece di finanziare le banche private, dovrebbe finanziare un piano di lavoro europeo per tutti i lavori utili alla società”.
La parola d’ordine è unità della sinistra, dunque, per cercare di cambiare dal di dentro le istituzioni europee e non omologare le politiche. Renzi, dice il segretario comunista, fa la stessa politica di Berlusconi, Grillo in Europa ci va da solo e non ha possibilità di intervenire in alcuna maniera. Per L’Altra Europa la scelta è quella di rimanere in Europa e nell’euro ma cambiare le politiche fin qui portate avanti a Strasburgo e Bruxelles. Perché, chiosa il segretario, rimettere il dentifricio nel tubetto è più difficile che costruirlo.