Aeroporto, Baronti contro il candidato pentastellato Pini: “Vorrebbe fare come Totò con la fontana di Trevi”

19 maggio 2014 | 17:21
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Aeroporto, Baronti contro il candidato pentastellato Pini: “Vorrebbe fare come Totò con la fontana di Trevi”

“Il candidato a Sindaco di Capannori del Movimento Cinque Stelle vuole imitare il grande Totò. Totò voleva vendere la fontana di Trevi a un turista, lui si accontenta più semplicemente di vendere l’aeroporto di Capannori. Una proposta ridicola che dimostra la monumentale ignoranza di questo signore che vuole addirittura candidarsi a sindaco di un grande Comune come Capannori”. Sono parole dell’amministratore delegato dell’aeroporto, Eugenio Baronti, che rincara la dose contro il candidato Renato Pini.

“Ovviamente – aggiunge – è ignaro di tutte le vicissitudini di questi ultimi anni, del fatto che l’aeroporto per oltre dieci anni a gestione privata era finito in rovina: prima acquistato da russi, con un mega progetto di sviluppo insostenibile e irrealizzabile, poi da una rumena, con altri grandi progetti finiti nel nulla, e infine, dal Comune di Capannori che ha acquisito le quote della società di gestione ma ovviamente non l’aeroporto perché, come tutti sanno, questo è di proprietà del Demanio dello Stato, e, quindi,  non si può vendere una cosa che non ci appartiene. Capannori con grande coraggio e lungimiranza ha messo in campo un grande progetto di qualità per farlo rinascere a nuova vita trasformandolo in una opportunità di sviluppo per l’intera regione come centro di ricerca e innovazione nel settore aerospaziale, dell’aeronautica leggera e dei sistemi aeromobili a pilotaggio remoto per innumerevoli applicazioni civili. Ha fatto una scelta per diventare  protagonista dentro la terza rivoluzione tecnologica che cambierà il modo di lavorare e la nostra vita nel prossimo futuro. L’aeroporto nonostante la pesantissima eredità, sta rinascendo a nuova vita ma di tutto questo il nostro candidato è ignaro, non conosce niente del percorso che il Comune ha intrapreso dall’aprile del 2011 ad oggi”.
“Un percorso – sottolinea Baronti – per rilanciare e riqualificare l’aeroporto, ottenere, come società di gestione, la concessione totale e ventennale, da decenni  precaria e parziale, attivare la procedura di trasferimento della proprietà demaniale dello stato al demanio della Regione Toscana con la quale abbiamo già concordato il successivo passaggio al patrimonio comunale. Procedure nuove, previste dalla legge sul federalismo demaniale ma ancora mai attuate e con tempi abbastanza lunghi ma, dopo due anni di duro lavoro, siamo ad un passo dal cogliere questo obiettivo storico che farebbe recuperare a Capannori il triplo del capitale investito. Nel frattempo l’aeroporto non si può vendere, le quote della società di gestione, senza la concessione totale, non interessano nessuno, già ci abbiamo provato e un bando nel 2012 è andato deserto,  lo si può semplicemente abbandonare a se stesso e farlo precipitare di nuovo nel disastro economico finanziario e strutturale, oppure, rilanciarlo e riqualificarlo, così come stiamo cercando di fare, con grande impegno e determinazione. Abbiamo ottenuto in questi tre anni buoni risultati, siamo diventati un punto di riferimento per tutto il paese, 200 giovani vengono da tutta Italia, e tanti dalla Toscana, per formarsi ai nostri corsi di formazione in aeroporto a Capannori. Giovani ricercatori e dottorandi in ricerca trovano, nei progetti innovativi, un’opportunità per restare e non essere costretti a fuggire all’estero; cinque dipartimenti universitari, aziende innovative, spinoff, start up, compongono questa preziosa rete che produce idee e progetti e noi, ci dobbiamo sorbire le ricette mirabolanti di un paio di candidati a sindaci populisti che cercano di acchiappare qualche voto in più promettendo una vendita impossibile. Mi sembra che tutto questo dimostri bene la portata della regressione culturale e politica che sta affondano questo nostro paese”.