
Lascia strascichi polemici il confronto tra candidati sindaco di Capannori tenutosi ieri sera ad Artè. La folla che voleva assistere all’ultimo confronto prima del voto, ha infatti creato non pochi problemi per la limitata capienza della sala. E l’impossibilità di far accedere molte persone, che nel frattempo si accalcavano fuori fra urla e spinte ha portato all’abbandono del confronto da parte di Renato Pini del Movimento Cinque Stelle e Francesca Palazzo del Movimento Abc. E se Abc ha convocato per questa mattina una conferenza stampa nella sua sede, i pentastellati affidano a una nota il loro pensiero.
“In occasione del confronto tra i quattro candidati alla carica di sindaco del Comune di Capannori per le prossime elezioni amministrative del 25 maggio effettuato ad Artè – dice il Movimento Cinque Stelle – si è verificata una grave violazione del diritto di partecipazione che dovrebbe essere riconosciuto ad ogni cittadino. L’accesso al teatro è stato consentito soltanto 179 persone nonostante la presenza di numerosi altri cittadini che sono rimasti fuori dalla struttura. Il nostro candidato sindaco, Renato Pini, prima dell’inizio del confronto ha dichiarato, come nel nostro stile, che avrebbe partecipato al dibattito soltanto se fosse stata garantita la partecipazione di tutti i cittadini intervenuti è si è recato all’esterno del teatro. Da notare che il nostro candidato è stato sonoramente fischiato dal pubblico presente in sala sia al momento dell’ingresso che durante l’uscita. Successivamente anche la candidata a sindaco del Movimento Abc, Francesca Palazzi, ha lasciato il confronto. Gli altri candidati a sindaco, Luca Menesini per la coalizione di centro-sinistra e Maria Pia Bertolucci per la coalizione di centro-destra, noncuranti delle numerose persone (indicativamente oltre un centinaio) che stavano animatamente protestando all’esterno dell’edificio, hanno proseguito da soli il confronto. A vigilare sulla folla indignata sono intervenute diverse pattuglie di carabinieri affiancati dalla Polizia di Stato. Il confronto è stato quindi portato a termine da solo 2 candidati dei 4 previsti i quali si sono ben guardati dal sospenderlo e rimandarlo a causa dell’impossibilità di partecipazione di tutti i cittadini accorsi per assistere all’evento. Da notare che il pubblico all’interno dell’edificio ha avuto anche la possibilità di formulare domande ai candidati. Riteniamo che, ancora una volta, i professionisti della politica abbiano dimostrato quale interesse e quale considerazione reale hanno nei confronti dei cittadini elettori. Il dibattito è stato messo in onda in diretta sull’intero territorio provinciale, riteniamo che gli spettatori abbiano ricevuto un messaggio assolutamente distorto, incompleto, parziale e non democratico. Ancora una volta il Movimento Cinque Stelle ha preso posizione in difesa dei diritti dei cittadini”.
Di altro segno l’intervento della Lega Nord che ha due rappresentanti in Insieme si può di Maria Pia Bertolucci: “L’incontro pubblico svoltosì ieri sera ad Artè a Capannori tra i 4 candidati sindaco ha rappresentato l’ennesimo episodio di antidemocrazia della sinistra capannorese che non ha voluto accettare un confronto in una collocazione diversa che permettesse la partecipazione di un numero maggiore di cittadini. E’ stata la dimostrazione finale di un metodo dittatoriale, fatto da individui che ancora perseverano nella convinzione che si possano prendere in giro i capannoresi, che ieri sera hanno dimostrato benissimo il contrario. A poco servono le risatine ironiche e di circostanza del candidato Pd Menesini che con battute infelici cerca di demonizzare l’avversario, solo un mostrare una superiorità che sa benissimo di non possedere. La sua dichiarazione verso la Lega Nord di partito razzista e intollerante la rispediamo al mittente: Menesini è il responsabile insieme ai membri della giunta di sinistra di aver compiuto una palese discriminazione verso i capannoresi che sono stati trattati in modo differente rispetto agli ultimi arrivati. Menesini è il fautore avendo ricoperto nel passato la carica di assessore al sociale del razzismo al contrario verso i capannoresi onesti quelli che hanno sempre pagato le tasse adempiendo a diritti e doveri e che non hanno ricevuto in cambio l’essenziale. Menesini ha perso una ottima occasione per tacere”. “Siamo certi – chiude – che i capannoresi sanno benissimo con chi hanno a che fare e che nel segreto delle urne non si faranno ingannare. Come Lega Nord ci impegneremo perchè i capannoresi non vengano più discriminati, continuando comunque anche dopo il 25 maggio il nostro percorso di sostegno e di tutela verso i cittadini,
al di là del responso elettorale che ci auguriamo possa premiare l’impegno che ha sempre manifestato sul territorio la nostra candidata Ilaria Quilici”.