Palazzi e Bertolucci: serve un altro confronto pubblico

21 maggio 2014 | 11:42
Share0
Palazzi e Bertolucci: serve un altro confronto pubblico

Sono tutti (o quasi) d’accordo. Dopo le polemiche seguite al confronto pubblico ad Artè fra i quattro candidati a sindaco, due dei quali hanno abbandonato il palco per solidarietà con i tanti rimasti fuori dal teatro, serve un nuovo appuntamento in un luogo pubblico e all’aperto per mettere a confronto i dibattiti dei diversi esponenti che corrono per la poltrona di sindaco di Capannori.
Una richiesta emersa ancora più forte da un incontro voluto questa mattina dalla candidata di Abc, Francesca Palazzi, cui ha aderito anche Maria Pia Bertolucci, candidata del centrodestra. Assente, oltre al vicesindaco Luca Menesini anche il candidato a cinque stelle, Renato Pini, impegnato per motivi di lavoro. Che ha anche proposto un appuntamento e una data: domani alle 18 nello spazio all’aperto di Athena o in piazza Aldo Moro, luoghi già predisposti per manifestazioni elettorali.

“Ho voluto fare questo invito esteso a tutti – ha esordito Francesca Palazzi – per dare delle risposte alla cittadinanza su quello che è avvenuto ieri sera ad Artè, quando è stato impedito ai cittadini di ascoltare la pluralità delle voci della campagna elettorale. C’erano 300 persone che avrebbero voluto partecipare al contraddittorio pubblico, di queste oltre 100 sono rimaste fuori. E questo in nome di norme di sicurezza più volte disattese da questa amministrazione, come nel caso del concerto dell’8 marzo di Nada o in altri eventi organizzati dal Comune di Capannori. Per l’ennesima volta è stata ignorata la voce della gente e non è la prima volta, vedasi la richiesta, disattesa, di un referendum consultivo sull’affidamento in gestione delle farmacie comunali. Per questo abbiamo ritenuto di dover prendere una posizione ed uscire, dopo l’avvio della trasmissione, dalla sala. Eppure tutto è proseguito come nulla fosse, con la partecipazione di soli due candidati a sindaco. Noi, invece, crediamo in una partecipazione attiva e per questo chiediamo già per domani un incontro pubblico fra tutti nello spazio davanti ad Athena o davanti al Comune”. Abc si augura per questo l’adesione degli altri candidati e la concessione dello spazio, anche per cancellare quella che definisce una brutta pagina della campagna elettorale: “Nessuno – ha ricordato – di coloro che avevano le competenze ha mosso un dito. Ho aspettato che la trasmissione iniziasse e poi, vista la situazione che si era creata ho ritenuto di non poter rimanere là, in maniera coerente con la ostra maniera di pensare e di agire”.
La prima adesione, confermata anche dalla presenza nella sede di Abc di via dei Babbi, è quella di Maria Pia Bertolucci: “Si è consumata – ha detto – un’altra pagina di antidemocrazia del Comune. E’ la prima volta da quando è nata che si sente dire del numero chiuso ad Artè, ma solo ieri si è voluto far rispettare il numero massimo di presenti. Avevo già fatto notare la settimana scorsa come fosse necessario un dibattito in piazza ma non mi si è neanche risposto. E quello che è successo dimostra ancora una volta il comportamento non lecito dello staff del sindaco, lo stesso che viola sistematicamente le norme della par condicio sull’utilizzo del ruolo pubblico dei candidati durante la campagna elettorale”. “Queste sono porcherie – aggiunge – che vanno denunciate visto che si sono tenute posizioni non eque che vanno stigmatizzate. Io poi, sono rimasta in sala per senso di responsabilità e rispetto nei confronti della gente che era presente. Poi, però, alla fine sono uscita e mi sono presa gli insulti di molti e il plauso di qualcuno e non sono uscito, come Menesini, da una porta secondaria scortato dalla Digos. Sono una persona leale che cammina a testa alta, anche dopo una serata antipatica, triste e dequalificante”.
Sul tema le posizioni delle due candidate non coincidono affatto. Palazzi insiste: “E’ stato di cattivo gusto rimanere lì dentro e bisognava essere coerenti e andare via lasciando il solo vicesindaco sul palco”. Bertolucci risponde e invita a “coalizzarsi” contro l’arroganza dell’amministrazione e fa il nome e cognome di chi, a suo parere, avrebbe impedito ad altro pubblico di assistere all’evento: “Il responsabile della sicurezza – dice – era il capo di gabinetto Valter Alberici, non proprio una figura super partes”.
Ne viene fuori un dibattito anche fra i presenti. L’ex assessore comunale, Leana Quilici dice: “Ieri sera il vero evento è quello che è successo fuori e che le telecamere non hanno ripreso. Decine di persone non organizzate, fra le quali casalinghe, liberi professionisti, commercianti, che erano venuti per assistere al confronto”. Altri insistono su altre criticità: “E’ venuto fuori – dice uno dei presenti – che evidentemente a Capannori, nonostante quello che viene sbandierato, non esiste un luogo pubblico che possa ospitare un evento del genere”. “Io mi preoccupo per i miei figli – dice una signora – Artè, anche quando ci vanno i ragazzi delle scuole, è luogo sicuro oppure no?”.

Enrico Pace