Capannori, guerra anche sui manifesti alle sedi elettorali

22 maggio 2014 | 15:43
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Capannori, guerra anche sui manifesti alle sedi elettorali

Una nuova tempesta sta per abbattersi sulle elezioni al Comune di Capannori. Ed è quella dei cartelloni elettorali sulle sedi di partiti, liste civiche, comitati dei candidati. La Polizia Municipale di Capannori, infatti, è impegnata da ieri in un giro di perlustrazione per verificare che tutte le installazioni elettorali siano a norma e per il rispetto della norma che prevede una distanza almeno di 30 centimetri rispetto alla vetrina di manifesti e brochure. Una verifica, quella dei vigili urbani capannoresi, che ha dato in quasi tutti i casi esiti negativi, nel senso che praticamente dappertutto i manifesti con facce, simboli e inviti al voto sono attaccati direttamente alle vetrine. Gli agenti, però, non hanno provveduto in prima istanza ad elevare multe o contravvenzioni, ma hanno dato un tempo di comporto per adeguarsi alle norme.

Le reazioni a questi controlli, comunque, sono state di diverso tipo. C’è chi, infatti, ha deciso di adeguarsi immediatamente, come ad esempio il movimento Abc con sede in via dei Babbi (“Ora sono a 34 centimetri, abbiamo fatto anche il segno sul muro”) e chi invece non ha alcuna intenzione di adeguarsi. Fra questi il consigliere comunale e provinciale di Forza Italia, Daniele Lazzareschi, che ha ricevuto una segnalazione anche a seguito di un esposto da parte di un’altra parte politica: “Se credete – dice appellando i suoi avversari “cari bolscevichi” – che smonti la vetrina avendomi fatto un esposto ai vigili ve lo scordate. Questa è una sede del consigliere provinciale aperta gennaio con tanto di richiesta anche ai carabinieri e alla Prefettura”.
Domani, comunque, secondo quanto anticipato dai Vigili Urbani ai committenti delle sedi elettorali, potrebbero fioccare le prime multe per chi non si è messo in regola.