Piuss in Consiglio, passaggio ai fondi regionali per avere più autonomia sulla destinazione delle strutture. Dubbi sul Giglio. Angelini “chiama” la Fondazione Crl. Martinelli: “Comune commissariato dalla Regione”

5 agosto 2014 | 21:41
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Piuss in Consiglio, passaggio ai fondi regionali per avere più autonomia sulla destinazione delle strutture. Dubbi sul Giglio. Angelini “chiama” la Fondazione Crl. Martinelli: “Comune commissariato dalla Regione”

Progetti Piuss, tutto confermato anche in Consiglio. Il Comune, in sostanza, dopo aver rinunciato al progetto di piazzale Verdi medita l’addio anche per l’intervento al Giglio, si prende più tempo per l’ex Manifattura i cui finanziamenti passano sotto i fondi regionali e medita la stessa operazione per l’ex Caserma Lorenzini. Tutto a posto, invece, per il terminal bus, in vista degli interventi sulla sistemazione del parcheggio Palatucci e anche per l’ex Cavallerizza, salvo il problema da risolvere per i fondi che rientravano, per gli impianti elettrici e le strutture esterne, nel progetto di piazzale Verdi. Lo ha spiegato nel consiglio comunale straordinario di stasera (5 agosto), l’ultimo prima della pausa estiva, il sindaco Alessandro Tambellini, cercando di rispondere alla richiesta delle opposizioni sullo stato dell’arte dei progetti per la riqualificazione urbana.

A presentare la richiesta del consiglio comunale straordinario il consigliere comunale di Governare Lucca, Piero Angelini: “Con questa richiesta di consiglio straordinario – ha detto Angelini – chiediamo quali sono le decisioni definitive dell’amministrazione e del sindaco sui progetti Piuss finanziati, aggiudicati e contrattualizzati. Vorremmo sapere il futuro degli undici progetti, fra cui piazzale Verdi, sapere cosa ha deciso l’amministrazione comunale. E come queste cose si inseriscono all’interno del documento di avvio del nuovo piano strutturale votato a tarda notte la settimana scorsa”.
Il sindaco nel suo intervento ha fatto la cronistoria di tutti i progetti, affermando subito in apertura che “non tutti i progetti sono stati contrattualizzati”. “Come sapete – dice il sindaco – il Piuss risale come impostazione generale al 26 maggio del 2008, giorno in cui la Regione Toscana pubblicava l’avviso per la manifestazione di interesse al cofinanziamento al 60 per cento delle opere di riqualificazione urbana. Si trattava di utilizzare fondi europei Por Creo Fers 2007-2014, che come tali devono essere rendicontati entro il 30 novembre del 2015 e che tutto sia a posto entro il dicembre del 2015. La non conclusione della procedura comporterebbe la perdita dei finanziamenti. All’epoca ci fu dibattito sostenuto sui progetti, se ne parlò lungamente e fu considerata una opportunità, accettata da tutti perché si ritenne ci fosse la possibilità di terminare restauri significativi di strutture importanti come la Manifattura Tabacchi, l’ex Caserma Lorenzini. Il Piuss prevedeva anche altri interventi come su Palazzo Ducale, sul Giglio, su piazzale Verdi, sull’ex Cavallerizza del Nottolini, quindi il terminal bus turistici al di là della circonvallazione”. Sui progetti il sindaco fa lo stato dell’arte, anche a seguito degli accordi presi con la Regione Toscana: “Il terminal bus – apre il sindaco – è pronto, ma manca l’organizzazione del parcheggio attrezzato per bus turistici, finanziato nel piano triennale delle opere pubbliche per 40mila euro, approdo per chi vorrà venire giornalmente nella nostra città. La Cavallerizza aveva come scopo quello di diventare luogo di accoglienza turistica. I lavori sono iniziati e riteniamo di portarli a termine in tempi abbastanza brevi ma c’è un problema perché una parte dei lavori di sistemazioni esterni e degli impianti era allocato sull’intervento di piazzale Verdi. La questione più complessa è quella di piazzale Verdi. Su piazzale Verdi ho poco da aggiungere a quanto specificato nella deliberazione del 18 luglio, una delibera di giunta, che spiega molto bene come mai non aggiudichiamo il progetto definitivo. Decisione ponderata anche perché i lavori erano iniziati almeno dal punto di vista dell’indagine archeologica. Il progetto dell’anfiteatro fu prima approvato, poi negato dalla Soprintendenza regionale. Il progetto fu comunque messo a gara, la gara fu vinta da Ccc ma noi ci siamo orientati come specificato nella delibera per la revoca del progetto esecutivo alla ditta. Gli altri progetti che rimangono sono la Manifattura Tabacchi e l’ex Caserma Lorenzini. Quando ci rendemmo conto che il tempo passava e c’era una oggettiva difficoltà di chiudere i lavori in tempo utile ci siamo premurati di chiedere lo spostamento dai fondi europei a quelli regionali. La cosa ci fu accordata per i tre quarti degli interventi nella Manifattura ovvero per il centro di competenze per le tecnologie delle arti e spettacoli, l’incubatore di imprese ad alto contenuto tecnologico, la struttura di alta formazione per le tecnologie. E’ rimasto su finanziamenti europei il centro di contrasto al disagio. Intervento che potremmo svolgere con i mezzi del finanziamento europeo ma che è bene spostare nei fondi più sicuri di ambito regionale, per non avere la pressione di chiudere in un tempo prestabilito”. “La Caserma Lorenzini – spiega il sindaco prevedeva tre attività su nuovo asilo nido, ampliamento del Museo del Fumetto e centro congressi a completamento del San Romano. Il finanziamento della caserma Lorenzini è rimasto in capo ai fondi Por Creo Fers ma dagli uffici, in particolare dal Rup, ci è stato segnalato il rischio di non portare a termine i lavori nei tempi stabiliti in questi giorni”. “Il teatro del Giglio – invece – prosegue il sindaco, partiva da presupposti articolati: una nuova buca per l’orchestra, elevazione del tetto sopra il palcoscenico, il restauro sul lato destro del palco, un nuovo impianto elettrico e altri lavori di adeguamento. Di quel progetto è rimasto soltanto nell’insieme la torre scenica. Approfondite analisi di carattere armonico ci hanno convinto però chhe allargare la buca dell’orchestra per avere un numero superiore di orchestrali può essere utile per i concerti ma dannosa per altri aspetti. Stiamo valutando attentamente l’intervento anche per le necessità legate alle nuove esigenze tecniche dei teatri, senza contare che l’intervento sul Giglio è molto delicato e ci fa pensare anche che l’intervento potrebbe essere più dannoso del non intervento.”
“Il Piuss – conclude il sindaco – non potrà in sostanza essere concluso integralmente entro il 2015 tranne per i due interventi detti, sulla Lorenzini si sta lavorando, per il resto siamo un po’ più tranquilli perché possiamo andare avanti nel tempo grazie ai finanziamenti regionali. Il Comune di Lucca scelse a suo tempo di aprire un mutuo flessibile per tener dietro al mutuo del Piuss, In passato si riteneva di bilanciare quel mutuo con la vendita della parte restante del Piuss, il programma complesso che affronteremo in un altro momento. Di certo c’è che non ci sono decisioni precise, ma sono beni che possono essere venduti o dati in concessione secondo regole che tutti ben conosciamo e che dobbiamo valutare con attenzione”.

Il dibattito in Consiglio
Non condivide la ricostruzione del sindaco il consigliere di Governare Lucca, Piero Angelini fin dalle sue premesse: “Il sindaco – dice Angelini – ha negato che tutti i progetti fossero contrattualizzati. Ma io in questo senso ho ricevuto risposte precise il 30 luglio scorso dall’assessore Mammini. Risposte in cui si dice che i progetti sono approvati e contrattualizzati tutti quanti e posti all’approvazione dell’amministrazione comunale, che non ci ha detto in che senso deciderà. Quando ho letto la delibera su piazzale Verdi, poi, mi è venuto sinceramente da ridere. Nel 2013 presentammo due ordini del giorno precisi in cui alla fine chiedevamo di recedere dal contratto pagando il 10 per cento per la revoca dell’appalto all’azienda aggiudicataria. Ora si dice alla cooperativa rossa che si recede il contratto perché non ha fatto quello che, in sostanza, l’amministrazione le ha chiesto di fare”. Dubbi dal consigliere Angelini anche per il futuro del teatro del Giglio: “In una città che vuole diventare la città di Puccini – dice il consigliere – pensare se ci sono i soldi per aumentare la fossa scenica verso la platea e avere la garanzia dell’acustica potrebbe essere utile e necessario. Io ci penserei prima di abbandonarlo, se vogliamo davvero utilizzare in futuro il brand di Puccini”. “In conclusione – ha spiegato il consigliere Angelini annunciando un possibile ordine del giorno in tal senso – noi abbiamo i soldi e i tempi ma ai progetti Piuss mancano i concetti e le finalità. Il progetto all’ex Manifattura dice che se noi andiamo avanti con questi progetti ci dovremo porre il problema di come utilizzarli. Noi, ad esempio, come Governare Lucca siamo anche andati alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e il dottor Lattanzi ci ha confermato che se ci sono progetti per riportare in città funzioni pubbliche lui è disposto a comprarli perché danno reddito. Non escludo di utilizzare l’area per funzioni ma solo quando ce ne sarà bisogno, nel frattempo dobbiamo utilizzarlo per funzioni utili per la città come il centro di accoglienza giovanile e il parcheggio in grado di liberare dalle auto piazze storiche della città. Occorre fare scelte non condizionate da affari e gruppi di pressione e che potrebbero fare il bene della città”.
Sul progetto di piazzale Verdi si incentra l’intervento della consigliera Daniela Rosellini (Movimento Cinque Stelle): “La delibera di revoca dei lavori in piazzale Verdi – dice Daniela Rosellini – lascia alquanto perplessi perché tutto il male viene lasciato alla cooperativa, che si sarebbe inventata tutta un’altra opera. Detto questo a questo punto se Ccc fa causa ha tutte le ragioni per farla. Va fatta attenzione poi a quello che dice l’architetto Kolhoff, che prende le distanze sul progetto del nuovo anfiteatro. L’impressione è che si sia dissociato a posteriori quando ha visto la mala parata. Ma lui si dissocia anche dall’ex Cavallerizza, dicendo che il progetto esecutivo si è allontanato sensibilmente dal progetto iniziale”. “Il sindaco – conclude poi la consigliera – deve dare una risposta per capire come si può evitare che gli interventi, se non finanziati, non ricadano sul bilancio comunale. Se la Regione subentrerà o meno per garantire i finanziamenti o come si pensa di coprire le eventuali spese che si verranno a verificare. Se poi i progetti non verranno fatti ci sono comunque dei contratti in essere e le ditte chiederanno dei danni. Spero che non vengano tutti trattati come la Ccc. Ci servono i dettagli tecnici, i numeri, ci serve capire cosa succederà da ora in poi”.
Lungo intervento, con uno sguardo al futuro anche per l’ex sindaco di Lucca, Pietro Fazzi, che invita a considerare nel complesso le opportunità dei progetti del Piuss. Da considerare, innanzitutto, le finalità da perseguire con la riqualificazione degli immobili dell’area: “Rispetto ai progetti originari – dice l’ex sindaco – forse è meglio fare un lavoro passo passo, paziente per la riqualificazione e l’attrattività della città. Come è stato fatto portando gli studenti in città con i rapporti con Veronesi, la Cina, i rapporti riannodati con l’università americana grazie ai Lucchesi nel Mondo. Sono queste le fondamenta su cui noi dovremmo confermare l’appeal di Lucca. Sarebbe meritorio, a questo punto, dare un colpo d’ala e cercare di negoziare uno spazio con la Regione per ripartire in maniera diversa e ridiscutere”. “Nel merito dei progetti – dice ancora il sindaco – sul teatro c’è da riflettere. Non snaturare il teatro dalle sue caratteristiche può avere un suo senso. Ma le altre città in attesa di intervenire sul proprio teatro non sono stati a guardare, come è successo a Pisa e a Livorno, dove sono stati fatti interventi importanti. Invece Lucca è stata lì a baloccarsi. E invece l’opportunità dei finanziamenti Piuss potrebbe essere una opportunità importante e tutta da valutare”.
Preoccupato dell’incidenza del mutuo flessibile acceso dal Comune per la sua parte di finanziamento delle opere il consigliere di Impegno Comune, Luca Leone per la possibile forte incidenza futura sulla spesa corrente. Una proposta, poi, per utilizzare la Polis per i progetti di riqualificazione: “Perché non pensare di modificare la vocazione della Polis per farla diventare una Stu magari inserendo all’interno della nuova realtà anche soggetti privati come l’ex Manifattura”.
Roberto Lenzi dell’Italia dei Valori sottolinea quello che ritiene un errore di metodo dell’amministrazione, presente e passata, che non ha stabilito prima con chiarezza le funzioni da inserire nelle strutture riqualificate e che ha poi determinato una serie di errori e di problematiche. Favorevole, invece, il consigliere Lenzi all’utilizzo dell’ex Manifattura per attrarre nuovamente in città funzioni e servizi, con relativi parcheggi, soprattutto quelli finanziari.
Teme, invece, un peso eccessivo della Regione in questo passaggio dei progetti il capogruppo di Forza Italia, Marco Martinelli. Lo fa citando la risposta dell’assessore Simoncini a una interrogazione in Regione. Per Martinelli sostanzialmente la Regione Toscana si sostituisce al Comune nella realizzazione dei progetti Piuss nel momento in cui garantisce la copertura con fondi regionali i progetti che dovevano essere finanziati con i fondi comunitari. “Il Comune di Lucca – questa la versione di Marco Martinelli – è stato commissariato dalla Regione visto che le parole dell’assessore Simoncini hanno di fatto preceduto sia le dichiarazioni del sindaco che questo consiglio comunale in cui ci attendevamo delle risposte”. Martinelli stigmatizza anche gli scontri interni all’interno della maggioranza e il “richiamo” alla giunta da parte dei segretari territoriale e comunale Patrizio Andreuccetti e Francesco Bambini. Questioni che per Martinelli “di fatto certificano l’incapacità e l’inadeguatezza di questa giunta a far fronte alle scadenze e al cronoprogramma dei progetti”. Martinelli, comunque, ribadisce l’importanza di portare avanti alcuni progetti ritenuti fondamentali “come la realizzazione di un parcheggio all’interno della Manifattura a servizio della città e il ritorno di funzioni pubbliche e di uffici nella zona per restituire centralità al centro storico. Quanto all’ex Caserma Lorenzini in attesa di conoscerne le sorti chiediamo una immediata riapertura del parcheggio, da sempre polmone importante per la sosta di coloro che vogliono recarsi in città”.
A chiudere gli interventi dei consiglieri un breve commento del consigliere Alessandro Bertolucci del Pd: “L’opposizione ha chiesto delle risposte – ha detto – e ha voluto forzare la convocazione del Consiglio quando ancora si sta lavorando alla ricerca delle migliori soluzioni e il risultato non può che essere interlocutorio”. Poi sul futuro del teatro del Giglio, incentrato sulla necessità di pensare la strutture più che negli interventi di grande respiro per le necessità di risistemazioni come ad esempio per l’accesso per gli handicappati. “E poi se riusciamo a fare un asilo nido da 70 posti invece che da 40 – dice – facciamo senza dubbio un servizio migliore alla città. E’ a questo che sta lavorando questa maggioranza e questa amministrazione”.

La replica dell’amministrazione
E’ demandata all’assessore Enrico Cecchetti e al sindaco la replica alle dichiarazioni dei consiglieri, per un’assise che si conclude senza nessun voto su ordini del giorno o mozioni ma che è servito solo ad avere idee più chiare sui meccanismi con cui l’amministrazione cercherà di risolvere le problematiche aperte. Per Cecchetti sono due gli obiettivi prioritari dell’amministrazione:” In una situazione data de eterminata nel corso degli anni abbiamo chiarissimo che questi due obiettivi sono da raggiungere all’interno di un contesto delicato, complicato e in cui i passaggi sono stretti e complessi. Innanzitutto vogliamo cercare di salvare il massimo possibile di risorse finanziarie con gli opportuni passaggi da finanziamenti europei a regionali o il passaggio a finanziamenti Por già destinati a progetti decaduti. Solo facendo in questo modo possiamo ottenere il secondo obiettivo, una maggiore elasticità rispetto all’utilizzo di queste risorse. L’interpretazione fatta da Martinelli sulla risposta di Simoncini va proprio nel senso opposto perché quello che ha detto l’assessore è proprio quello che noi chiediamo alla Regione e per cui attendiamo degli atti concreti. Se andasse così sarebbe un successo”.
Tambellini, infine, si allaccia al ragionamento di Cecchetti: “Per noi sarebbe importante interpretare in materia più larga le funzioni rispetto a quelle di partenza che erano basate sulle manifestazioni di interesse. Abbiamo chiesto noi alla Regione di modificare le cose per avere quell’autonomia anche funzionale e per andare incontro in maniera migliore alle esigenze della città”. Come dire, salvare i finanziamenti per poi studiare, visti i minori vincoli dati dal finanziamento regionale e non da quello europeo, di cambiare, o ampliare i contenuti e le funzioni. Tembellini sul teatro, poi, ammette che l’intervento è complicato ma “apre” all’ipotesi di creazione di una nuova struttura più grande alle porte della città, che il sindaco ipotizza al mercato ortofrutticolo. Al consigliere Leone, poi, risponde sulla questione del mutuo flessibile: “L’obiettivo – dice – è quello di ridurre l’incidenza dello stesso utilizzando nel migliore dei modi quello che è stato fatto per la città”.

Enrico Pace

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