Regionali, la sinistra si organizza. Domenica il dibattito a Sesto Fiorentino

19 dicembre 2014 | 17:27
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Regionali, la sinistra si organizza. Domenica il dibattito a Sesto Fiorentino

Elezioni regionali, la sinistra si riorganizza. E domenica (21 dicembre) a Sesto Fiorentino al cinema Grotta si terrà un dibattito sul futuro della Regione “per parlare – dicono gli organizzatori – insieme delle politiche a difesa dell’occupazione, dell’ambiente e dei beni comuni e a leggere firmare e diffondere il nostro appello, presente sul sito www.toscanainsiemeliberatutti.it”.
“Il paese e la Toscana – dicono – rimangono attanagliati da una crisi di cui non si vede la fine e le politiche del governo centrale e regionale si sono dimostrate inefficaci nel fare ripartire la crescita e soprattutto l’occupazione, vero dramma sociale che ormai riguarda un italiano su quattro se si considerano disoccupati e scoraggiati, ovvero coloro che hanno addirittura smesso di cercare. In Toscana Rossi, in perfetta sintonia con Renzi, porta avanti da tempo una politica che come quella del presidente del Consiglio è fatta di annunci e proclami privi di sostanza. Declama la qualità della sanità Toscana e intanto la sua maggioranza ha tagliato il numero di posti letto al livello di tre per mille abitanti, portando la Toscana in fondo alla classifica europea. Vanta il successo dell’approvazione del Piano paesaggistico, eppure lo stesso piano permette che le Alpi Apuane, parco regionale e geoparco Unesco, continuino ad essere distrutte da un’industria dell’escavazione del marmo i cui danni si vedono sul paesaggio e sull’ambiente, le cui acque sono contaminate dalla marmettola che contribuisce anche a formare pericolosi depositi nei corsi d’acqua. Il presidente Rossi è sempre il primo a visitare le zone colpite dagli alluvioni, eppure la Toscana non è mai stata così fragile ed i consorzi di bonifica, preposti alla manutenzione dei corsi d’acqua hanno visto negli anni tagliati i fondi a loro disposizione”.

“Allo stesso modo – dicono  si trascurano la sicurezza e la salute dei cittadini continuando a proporre un sistema di gestione dei rifiuti che sostiene la necessità di costruire nuovi inceneritori, quando ormai gli specialisti del settore sono in grado di indicare pratiche alternative sicure e ambientalmente sostenibili. Che dire poi di tutti si servizi di pubblica utilità come trasporti, la stessa raccolta dei rifiuti e il sistema idrico? Si persegue un modello di progressivo accentramento delle gestioni e di esclusione del pubblico a favore di appaltatori privati, che si trovano così a gestire la fornitura di servizi in regime di monopolio, senza concorrenza e con l’ovvia conseguenza di poter massimizzare l’utilità di impresa a discapito delle tariffe pagate dai cittadini e della loro sicurezza”.