Nolli (PdCI) mette nel mirino il conguaglio delle tariffe dell’acqua

3 febbraio 2015 | 09:17
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Nolli (PdCI) mette nel mirino il conguaglio delle tariffe dell’acqua

“Ancora un aumento, ancora una stangata sulle spalle dei cittadini”. Sono parole di Francesco Nolli, segretario del PdCi di Lucca che dice no all’aumento delle bollette per l’acqua. “Il conguaglio delle tariffe dell’acqua sarebbe dovuto, si legge sulla stampa, al riordino in corso ed al passaggio delle competenze all’Aeegsi – ricorda Nolli -, un’autorità di cui francamente non ci siamo avveduti della necessità e che come primo atto ha sentito il bisogno di tartassare ulteriormente i cittadini. Non ci stancheremo mai di denunciare il fatto che l’esito del referendum sull’acqua, e sulla gestione dei beni comuni, è stato calpestato e disatteso dai governi che si sono nel frattempo succeduti, e ci chiediamo come sia possibile che, dinanzi ai problemi che riguardano il servizio idrico, l’unica soluzione possibile indicata sia quella della nascita di un’altra autorità”.

“Sarebbe stato molto meglio per le tasche di cittadini e per la razionalizzazione del Sistema Idrico Integrato – aggiunge Nolli – mettere mano, per esempio, ad una serie di interventi riguardanti gli acquedotti, la capacità di rendere l’acqua disponibile sempre ed a chiunque e a salvaguardare la salute ed il benessere dei cittadini, come pure le recenti cronache ci informano. Ci chiediamo quindi a che cosa dovrebbe servire questa nuova autorità, quali mansioni dovrebbe espletare, chi la dirige, chi sono questi dirigenti, quali sono i loro compiti ed i loro compensi. Credo che siano giusti interrogativi che giriamo, per competenza, alla giunta comunale che ha avallato l’aumento. Una doverosa informazione, specialmente quando si chiede ai cittadini di sopportare un altro balzello dovrebbe essere data per scontata. Diciamo questo perché, in mancanza di ciò, questo ulteriore aumento della tariffa potrebbe ingenerare nei cittadini l’impressione che sia dovuto alla volontà dei partiti di governo di garantire, in maniera surrettizia, la rendita ai privati. Avremmo preferito come atto dovuto nei confronti dei cittadini che fosse spiegato, se possibile, il motivo di questo aumento, che non sembra legato ad investimenti per rendere migliore il servizio. Non si dice infatti se questi soldi servano per ulteriori interventi sulle reti che sappiamo essere dei veri e propri colabrodo per cui una quantità d’acqua rilevante viene dispersa nel tragitto dalle fonti al rubinetto di casa, per non parlare della qualità complessiva del sevizio. Tutto appare, ancora una volta, avvolto in scelte difficilmente condivisibili e sempre più incomprensibili per coloro che devono soltanto mettere mano al portafoglio ed ai quali si chiede soltanto di pagare, trattati sempre più da sudditi e sempre meno da cittadini. Un segno dei tempi e di un modo di fare politica del quale prima ci liberiamo e meglio sarà”.