
L’appuntamento è per venerdì (17 aprile). Quando la direzione regionale del Pd ratificherà, o meno, le liste provenienti dalle sezioni territoriali del partito che non hanno ricevuto i due terzi dei voti validi degli iscritti. Questo l’esito della direzione territoriale di venerdì scorso che ha approvato i cinque nomi “lucchesi” da presentare alle regionali (da aggiungere a quelli di Michele Silicani, Ettore Neri e Maria Cristina Marcucci per la Versilia). Una questione nata dai diversi punti di vista fra maggioranza renziana e minoranza sul secondo rappresentante della Valle del Serchio. Alla fine l’ha spuntata il renziano Mario Puppa, sindaco di Careggine, ai danni di Francesco Angelini, primo cittadino di Pieve Fosciana. Questione questa che ha portato all’astensione della minoranza e ad una lista di candidati non più condivisa.
Come era stato invece all’interno del partito comunale di Lucca, che aveva espresso all’unanimità i nomi del presidente della Provincia, Stefano Baccelli e dell’ex componente della segreteria nazionale di Bersani, Cecilia Carmassi, già assessora provinciale. Anche se si dovrebbe trattare solo di una ipotesi di scuola ora Firenze potrebbe anche stravolgere le candidature. Nei corridoi del partito si parla, ad esempio, di una possibile esclusione eccellente, quella di Cecilia Carmassi, che non avrebbe rispettato il “patto” fra maggioranza e minoranza uscendo dalla seduta prima del voto e abbassando ulteriormente il quorum. Una questione, questa, che verrebbe a far mancare l’unico rappresentante della minoranza nella lista lucchese, laddove il regionale, da statuto, deve decidere proprio a tutela delle minoranze interne al partito rispetto alle mozioni congressuali. Un’ipotesi, dunque, destinata a non verificarsi.
E a questo punto la questione sta tutta nelle preferenze che verranno espresse dagli elettori. In pole position, ovviamente, il presidente della Provincia, Stefano Baccelli, che dovrebbe anche essere capolista nella serie di nomi prestampati sulla scheda, secondo la nuova legge elettorale, e che per questo non dovrebbe rischiare nulla dal punto di vista dell’annullamento delle preferenze anche in caso di errore degli elettori.
L’auspicio della maggioranza del partito è quella di fare l’en plein, ovvero di collocare tre nomi della propria corrente ai primi tre posti in ordine di preferenze, nello specifico Baccelli, Giovannetti e Puppa. Una dimostrazione di forza che aiuterebbe a quel punto la base renziana del partito nella rincorsa alla nomina di un assessore nella eventuale giunta Rossi. In questo caso in pole position non dovrebbe essere il più votato in lista ma un assessore esterno, ovvero Marco Remaschi, già presidente della commissione consiliare sanità e candidato in pectore a sostituire Luigi Marroni nel posto che fu del presidente Enrico Rossi. La presentazione ufficiale delle candidature si terrà comunque sabato prossimo (18 aprile) al Caffé delle Mura alla presenza del ministro Maria Elena Boschi, già presente in città per il Festival del Volontariato.
Enrico Pace