Repubblica viareggina: “Servono soluzioni alternative al tubone per salvare il lago di Massaciuccoli”

“Il lago di Massaciuccoli con i suoi sette chilometri quadrati di superficie, e i numerosi fossi e canali contigui sono un bene comune e una risorsa per il turismo inestimabile”. Lo sostiene la Repubblica viareggina per i beni comuni che sostiene la candidatura a sindaco di Filippo Antonini. “Fino ad un recentissimo passato – prosegue la lista – il lago era una tappa importante per tutti gli uccelli migratori in rotta verso i paesi caldi. Sul versante del comune di Massarosa vi è infatti un oasi Lipu. Purtroppo le condizioni di salute delle acque stanno creando non pochi problemi alla fauna sia quella stanziale sia a quella migratoria. Il lago è pieno di microcistina e di altre sostanze tossiche come solfati e nitrati ma è tutta la falda acquifera della Versilia ad essere altamente inquinata. In analisi su diversi pozzi sono state trovate alte quantità di bromuro, mercurio, cromo e tallio. L’alto tasso di tumori nel nostro territorio troverebbe, quindi, una ovvia spiegazione in queste sostanze presenti nelle acque”.
“La Regione Toscana ha avanzato un progetto per risanare il lago che a noi appare inutile e soprattutto economicamente esoso – sottolinea Repubblica viareggina -. Stiamo parlando del progetto noto ai più come tubone. Il tubone dovrebbe prendere acqua dal fiume Serchio e buttarla nel lago. Il costo dell’operazione, euro più euro meno, dovrebbe aggirarsi attorno ai 20 milioni di euro. Il Serchio è in piena o in secca negli stessi periodi in cui lo è anche il lago, inoltre, la composizione chimica delle acque è molto simile. Occorre, quindi, pensare ad un progetto alternativo per salvare il lago per questo siamo in contatto già con numerosi esperti. Tra le varie proposte è emersa quella di convertire al “biologico” l’agricoltura locale, quella di piantare canapa, quella di riallargare parte dei campi confinanti e potenziare depuratori e rete fognaria.. Servirebbe, inoltre, una legge, anche se questo è più compito della regione che del comune, che vieti o quantomeno regoli il consumo di fertilizzanti chimici almeno in una fascia di mille metri dai corsi d’acqua. Le condizioni di salute del lago andranno comunque monitorate di continuo per questo riteniamo utile aprire un tavolo permanente sul lago aperto ad associazioni ambientaliste, alla pro loco, a vari esperti ma che coinvolga l’intera cittadinanza perché il lago è una risorsa di noi tutti cosi come lo è l’intero parco naturale nella sua complessità”.