Rossi presenta il programma a Livorno: “Bisogna mettere insieme la Toscana forte con quella più debole”

19 aprile 2015 | 14:27
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Rossi presenta il programma a Livorno: “Bisogna mettere insieme la Toscana forte con quella più debole”

“Siamo di fronte a due ‘Toscane’, una più forte e una più debole; una che è in piedi ed una che è più ferita e sofferente. Il nostro progetto per la prossima legislatura è semplice: mettere insieme in tutta la Toscana queste realtà, affinché la crescita che vogliamo sia positiva per tutti e si redistribuisca e raggiunga i più bisognosi di aiuti e di attenzioni e le aree più deboli della Regione”. Sono le parole di Enrico Rossi, presidente uscente della Toscana e candidato alla rielezione, pronunciate in un passaggio del suo discorso tenuto questa mattina (19 aprile) a Livorno nel corso dell’iniziativa di presentazione del programma elettorale insieme alle forze politiche che compongono la coalizione che lo sostiene, il Partito Democratico e la Lista Civica ‘Popolo Toscano’.

“Nella sua storia – ha detto Rossi – la sinistra ha sempre vinto così: riunificando le forze del lavoro, costruendo patti fra produttori e riuscendo ad includere, in questi patti, quanto più possibile chi finora è stato escluso o tenuto ai margini”. “Noi, a differenza della destra – ha proseguito – non ci accontentiamo dell’egoismo, di una crescita che riserva ai poveri e alle aree più deboli le gocciole che colano a terra dal banchetto dei ricchi e dei più forti. Il nostro è un progetto di crescita e di benessere diffuso. Un progetto di libertà e di uguaglianza”.
“Le nostre sfide e gli strumenti – ha aggiunto – sono certamente cambiati ma i valori da cui dipende il nostro successo sono gli stessi. Essi sono antichi come la nostra fiducia ostinata in un mondo migliore. La nostra inquietudine non è venuta meno. Non siamo certo appagati dei risultati raggiunti. Per questo, per fare ancora di più e meglio, ci candidiamo a governare la Toscana per i prossimi cinque anni”. Secondo Rossi, “Dalla crisi si esce anche camminando su strade nuove, ma queste non si trovano sospese nel vuoto. Perché il loro tracciato coincide con la storia migliore e progressista della nostra civiltà. Abbiamo anche noi un cammino da fare insieme per i prossimi anni; lo abbiamo tracciato con grande impegno e lavoro quotidiano. Ora uno sforzo ancora più duro ci attende. Un programma ancora più ambizioso; di uscita dalla crisi e di costruzione di un equilibrio più avanzato e più inclusivo”. “È ora di cambiare davvero le politiche europee: basta con l’austerità, basta con il gioco d’azzardo del capitalismo finanziario. È ora che le persone, il lavoro e i loro bisogni tornino al centro della società e dell’agire politico”, ha aggiunto Rossi.
Il candidato ha poi sottolineato che c’è “la necessità di un protagonismo delle istituzioni locali e della Regione anche laddove i problemi sono così difficili da sembrare insormontabili”. “Noi – ha proseguito – non sempre possiamo dare la risposta certa e completa. Ma non è questo ciò che ci chiedono i nostri elettori e i nostri cittadini. Ci chiedono prima di tutto di non essere indifferenti, di provarci, di distinguerci dagli altri. E dallo squallore dominante; anche quando come nel caso dell’immigrazione il marketing politico sconsiglierebbe di affrontare il tema”.
“Questa regione dolente pone, come il resto del paese, una ‘questione sociale’ di tale portata che si è già trasformata in una ‘emergenza democratica’ dai tratti populistici antistituzionali, autoritari e persino razziali. Rispetto a tutto questo – ha concluso Rossi – noi siamo un argine”.
Rossi ha parlato poi anche di sanità. “La sanità ha tutti i bilanci delle Asl certificati, unico caso nel panorama italiano e chiude i consuntivi 2013 e 2014 con un avanzo di 45 milioni. Dico subito che li utilizzeremo, anche se non basteranno, per intervenire a favore dei 20.000 toscani ammalati di epatite C”.
“Non possiamo tollerare – ha proseguito Rossi – oltre il balletto di responsabilità sui finanziamenti che da troppo tempo è in corso tra Stato e Regioni; mentre gli ammalati temono di cadere nella cirrosi e di arrivare quindi troppo tardi per utilizzare il nuovo farmaco salvavita”.
“Nella prossima settimana – ha spiegato – presenteremo il piano per arginare definitivamente l’epatite C in Toscana. Lo facciamo perché la salute viene prima di tutto, perché il diritto alla cura per tutti è sancito dalla Costituzione, perché la Toscana, ce lo dice il Ministero, è e vuole restare la prima Regione italiana per capacità di erogare i livelli essenziali di assistenza e la migliore nei risultati delle terapie ospedaliere”.
L’iniziativa di presentazione del programma elettorale tenutasi a Livorno presso il Terminal Crociere del Porto, a cui hanno partecipato centinaia di persone, si era aperta con un minuto di silenzio in memoria delle vittime del naufragio avvenuto la notte scorsa a largo di Lampedusa.