Accoglienza, Prc: “No ai ghetti, sì alla messa a sistema della rete sul territorio”

21 aprile 2015 | 09:51
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Accoglienza, Prc: “No ai ghetti, sì alla messa a sistema della rete sul territorio”

“Quello che è successo nelle ultime ore indaga profondamente la coscienza di tutti noi. Il numero, ancora imprecisato, di morti a largo di Lampedusa è il ritratto più limpido di quello che sta diventando il mar Mediterraneo: un’enorme cimitero d’acqua”. Sono parole del partito della Rifondazione Comunista di Viareggio. “Non è sicuramente compito dell’amministrazione comunale – si prosuegue – proporre soluzioni definitive all’emergenza sbarchi che, ormai da quasi un quinquennio, vede, decine di migliaia di uomini, donne e bambini, avventurarsi in un viaggio disperato attraverso il mare. Possiamo, però, mettere a sistema quello che già il territorio esprime, soprattutto per quanto riguarda l’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati politici. Soggetti che, ricordiamo a qualche sprovveduto, sono protetti da numerose convenzioni sui diritti dell’uomo, firmate anche dall’Italia”.

In città esiste già un nodo della rete di accoglienza ministeriale, gestito, a livello nazionale dall’Anci e che ha come ente attuatore l’Arci. “Nella nostra città – aggiungono dal Prc – l’associazionismo ha già declinato, grazie alla partecipazione della Provincia di Lucca e all’adesione del comune alla rete Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), un’accoglienza diffusa, discreta e quasi impercettibile”.
Sono infatti una quindicina i richiedenti asilo e rifugiati presenti nel comune di Viareggio: tutti integrati, diversi lavoratori ed anche due nuclei familiari. “Noi – concludono dal partito che aderisce a Repubblica Viareggina – siamo contrari a mega centri, come da qualcuno paventato, perché trasformano le strutture in ghetti, creano tensione nei quartieri e allarmano i cittadini. Pensiamo che, anche alla luce di quello che è successo, la prossima amministrazione dovrà lavorare all’implementazione della rete di solidarietà diffusa già in campo”.