Baccelli, idee per la Regione: Gruppo di lavoro per riforme






Insieme per contare di più. E’ questo il motto del presidente della provincia, Stefano Baccelli, candidato alle prossime elezioni regionali nella lista del Pd e che oggi (24 aprile) ha dato il via ufficiale alla sua campagna elettorale al Perbacco di una piazza Anfiteatro addobbata a festa per il mercato dei fiori di Santa Zita. Per portare, insomma, l’esperienza di nove anni da primo inquilino di Palazzo Ducale in Regione Toscana. E per evitare che, dopo la riforma, i territori periferici, Lucca in testa rischino di essere emarginati e sottoconsiderati, senza più un punto di riferimento istituzionale per risolvere le piccole grandi questioni.
E’ per questo che il primo atto da consigliere, se verrà eletto, “sarà quello – dice – di creare un gruppo di lavoro del buonsenso per ragionare delle riforme necessarie e le modalità per attuarle”. Individuare le necessità del territorio, insomma, stabilire le funzioni e, infine, individuare le dimensioni territoriali ottimali di azione e, di conseguenza, gli enti che se ne dovranno occupare.
E’ una presentazione a metà fra uno sguardo al passato e gli indirizzi del futuro quella di Baccelli, presenti alcuni rappresentanti del Partito Democratico come il segretario territoriale Patrizio Andreuccetti, quello comunale Francesco Bambini, alla consigliera comunale Valentina Mercanti e al consigliere provinciale Enzo Giuntoli. Da una parte c’è l’irrinunciabile richiamo all’esperienza di Palazzo Ducale che si interromperà con le elezioni. “Un patrimonio – dice Baccelli – non solo per quanto riguarda la parte politica, che ha puntato sempre alla sintesi delle diverse posizioni e mai a discapito del programma. Prova ne sia che in nove anni non si è mai arrivati a dover compiere un rimpasto di giunta. Ma un patrimonio di persone che hanno contribuiti a raggiungere obiettivi importanti nella difesa del suolo, nelle infrastrutture, nel recupero dei beni culturali, nella protezione civile. Grazie anche ai tanto vituperati dipendenti pubblici, che hanno trasformato in questi anni le idee in atti concreti”.
Poi gli obiettivi: “La prossima legislatura regionale – dice Baccelli – sarà per molti punti di vista cruciale. Con l’obiettivo di una riduzione delle spese dell’amministrazione che non vada a scapito di uno sviluppo equilibrato. Con una governance che non veda realtà come Lucca, ma anche, Pisa, Livorno o Massa come marginali”. Per questo il motto è Insieme per contare di più: “Perché – spiega Baccelli – anche anagraficamente rappresento un ponte fra due generazioni e porterei in Regione questi anni di esperienza amministrativa. Voglio portare in Regione la voce e i bisogni dei cittadini della nostra provincia, per valorizzarne il patrimonio professionale e umano”.
Tanti i punti del programma, dal tema caldo della sanità (“Va garantito un efficace servizio territoriale – dice Baccelli – che il nuovo ospedale per acuti non ha certo risolto ma di cui in qualche modo ha accetuato l’esigenza”), al turismo, alla cultura, al paesaggio, al mondo del lavoro. “Di cultura si vive – è uno dei claim della campagna di Baccelli – Fare cultura vuol dire valorizzare la storia e la bellezza che caratterizza la nostra identità. Non bisogna inventare nulla, in nessuno dei nostri territori, dove ci sono realtà come il Summer Festival, i Comics, il Festival Pucciniano, la Fortezza di Montalfonso e tanti altri eventi, bellezze e monumenti da valorizzare, visto che non Regione Toscana non c’è un ente che faccia promozione turistica”. E sul paesaggio: “Il paesaggio – dice ancora – non deve essere una fotografia immutabile dell’esistente. Se siamo tutti d’accordo, per esempio, che nella Piana non c’è più spazio per nuovo consumo di suolo così può non essere per la Mediavalle e la Garfagnana. Recuperare un annesso agricolo, ad esempio, può significare nuova antropizzazione che si traduce in maggiore cura del territorio. E poi la riqualificazione, si pensi alla pista ciclabile lungo il lago di Massaciuccoli può rappresentare un’occasione per aggiungere bellezza e creare occasioni di sviluppo del territorio”. Magari ridisegnando le competenze rispetto all’attenzione e alla cura del territorio.
Sul lavoro Baccelli si sofferma principalmente sulla vitalità delle piccole imprese: “Si crea nuova occupazione – conclude – se prima ascoltiamo le esigenze degli imprenditori e poi li accompagniamo nello sviluppo facendo in modo che l’amministrazione sia sempre meno di ostacolo”. “Mi metterò insomma – dice ancora – al servizio del territorio e della comunità senza pretendere già di sapere cosa fare ma mettendo a disposizione esperienza e sensibilità per le priorità vere delle noste zone e per portare a casa risultati”. La preoccupazione è quella dello sviluppo delle competenze future dei vari enti: “Penso ad esempio – dice – che i consorzi di bonifica non abbiamo strutture amministrative adeguate per gestire l’enorme questione della difesa del suolo. E potrebbe essere così anche per la sanità con la nascita delle Asl di area vasta. Occorre, in questo senso, uno sviluppo equilibrato”.
Sul futuro, invece, non si sbilancia anche se dice che farà per cinque anni il consigliere regionale. Non cita mai il Comune di Lucca e l’eventuale ambizione a guidarlo e si pone invece come rappresentante di tutto il territorio, dalla Valle del Serchio alla Piana, dalla città di Lucca alla Versilia: “Intanto – spiega – qui ci si scontra con un sistema elettorale che ha reintrodotto le preferenze e permette alle persone per esprimersi, se vorrà, per Stefano Baccell, mettendo una crocetta di fianco al nome che sarà posto al quarto posto in liste. La messa in gioco, con il consenso elettorale, si è ampliata”. “Ho detto al mio partito – prosegue – di non scegliermi perché sono lucchese perché ormai posso considerarmi come esponente di tutto il territorio. Farà il mio lavoro per sostenere tutti i Comuni ed anche il comune capoluogo per risolvere problemi vadi di natura anche comprensoriali”. “D’altronde – prosegue – la mia storia dimostra quanto sia poco programmatore della mia esperienza politica e di via. E’ stato così nel 2005/2006 quando mi fu proposto di candidarmi a presidente della Province, è stato così anche in questa occasione, quando mi è stato chiesto un impegno per le elezioni regionali. Non vedo il mio impegno come una carriera politica e poi è inutile fare programmi a lunga scadenza. Ho visto esponenti politici autorevoli che hanno programmato loro destini politici e poi sono finiti a fare tutt’altro”.
Resta lo spazio per una breve analisi politica di candidature ed elezioni. Innanzitutto nessun “ticket” con un’esponente femminile della lista: “Fino a qualche mese fa – ricorda Baccellli – c’era un progetto di affiancare al mio nome quello di una candidata della Versilia per un progetto di comunità del Pd della provincia di Lucca che superasse le barriere territoriali. Ma non è andato in porto e mi proporrò come Stefano Baccelli, anche se parteciperò a iniziative sul territorio con altri candidati e candidate espressione delle diverse realtà territoriali. Anche se per me bisogna tornare ai progetti politici più che di campanlie”. Infine sulla divisione, a livello di Pd territoriale, al momento dell’approvazione delle candidatura: “Come ho già manifestato in direzione territoriale – dice Baccelli – sottolineo il mio imbarazzo per questo esito. Penso che il segretario Andreuccetti abbia tenuto molto all’eterogeneità e all’espressione dele diverse sensibilità del Pd. Eppure mi sono sentito tacciare di essere un candidato troppo “democristiano”, come se si dovesse analizzare, al momento delle candidature, il Dna politico delle persone. Io penso che la candidatura mia, di Ilaria Giovannetti, Lia Micchiché, Mario Puppa e Cecilia Carmassi riesca a rappresentare le diverse sensibilità del territorio. E per questo mi sarei aspettato in direzione un voto unanime”.