Viareggio, Antonini visita il Cantiere Sociale: “Struttura da preservare”

Il candidato a sindaco Filippo Antonini ha visitato il Cantiere Sociale di via Belluomini al Varignano. “Ho ascoltato le notizie, abbastanza preoccupanti, circa la presenza di persone pregiudicate che vivono in condizioni igienico-abitative pericolose ma che addirittura sarebbero lì, in un caso agli arresti domicilari, per decisione dell’autorità giudiziaria”, commenta Antonini.
“Io penso – aggiunge il candidato a sindaco – che il Cantiere Sociale (ex scuola professionale Inapli) sia ormai da anni una realtà organizzata ed importante per l’intera città di Viareggio. Il Cantiere con difficoltà si è ritagliato un proprio spazio all’interno del quartiere Varignano, organizzando iniziative politiche, sociali, ricreative e culturali. Oggi, circa venti associazioni lo gestiscono ed usufruiscono delle sue strutture e delle sue attività. Il Cantiere Sociale è oggi un bell’esperimento di come soggetti diversi tra loro possano unirsi e fare politica dal basso, con e per la gente, in una realtà sicuramente difficile ma sviluppando forme di volontariato ed energie nuove, inventando soluzioni alternative e a costo zero, in un Comune come il nostro in grossa difficoltà economica. Infatti in un Comune al dissesto a farne le spese sono sempre le fasce più deboli; prendere coscienza ed autorganizzarsi è una bella prassi che sviluppa aree di socialità ed integrazione. Oggi anche io, nella veste di candidato a Sindaco, mi associo al grido di allarme del Cantiere Sociale che a causa di scelte approssimative o irresponsabili da parte delle istituzioni, quali aver messo alcuni soggetti agli arresti domiciliari in strutture inadeguate, dal punto di vista abitativo e che sono della Provincia, si è venuta a creare in quella zona una situazione pericolosa ed insostenibile che rischia di diventare una vera e propria emergenza per gli abitanti della zona e per il Cantiere Sociale stesso. La legalità è sicuramente un valore ed una necessità per la collettività e va bene utilizzata, senza facili slogan propagandistici e soprattutto non a corrente alternata”.