Tav e Italicum, Mugnai (Fi) attacca Rossi (Pd)

27 aprile 2015 | 15:05
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Tav e Italicum, Mugnai (Fi) attacca Rossi (Pd)

“E’ proprio vero che i convertiti diventano più realisti del re, soprattutto se la conversione ha motivazioni prosaiche come essere ricandidati. Mi riferisco a Rossi che, in cambio della propria ricandidatura, è disposto a buttar giù qualsiasi cosa”. Replica a stretto giro, il candidato di Forza Italia alla presidenza della Regione Toscana Stefano Mugnai, alle dichiarazioni a tutto campo rilasciate oggi dall’attuale governatore Enrico Rossi.

“Me lo ricordo, il Rossi che dall’essere per lunghi anni il grande moralizzatore della sinistra più conservatrice e ideologica, arriva ad affermare, per mettersi sulla scia di Renzi, che l’articolo 18 era solo un simbolo ideale ma non una questione importante. E ora lo leggiamo tutto zelante a difendere le posizioni del suo presidente del consiglio Renzi alla vigilia del voto sull’Italicum. E la volontà espressa di costituirsi, come Regione Toscana, parte civile nel processo Tav? Ci parli piuttosto – incalza Mugnai – di una qualità del servizio che per i pendolari, di cui faccio parte, non come Rossi che prende un treno ogni tanto a favor di telecamere per fare il cittadino normale, fa acqua da tutte le parti. E ci parli anche di come non abbia mai voluto inserire nella carta dei servizi con Trenitalia clausole vantaggiose per i pendolari. Chi viaggia tutti i giorni non può aspettare la realizzazione delle opere d’alta velocità per vedersi riconosciuto il diritto a una mobilità dignitosa”. “Per altro – prosegue il candidato governatore di Fi – prendiamo atto dello zelo di Rossi nel rivolgersi all’avvocatura della Regione per chiedere il risarcimento dei danni subiti dai cittadini per le opere AV, ma i cittadini, invece, a chi si devono rivolgere per avere il risarcimento per i 420 milioni del buco di Massa? Dopo gli anni di assessorato Rossi in cui quel buco si è generato, e dopo i cinque anni del governatorato sempre di Rossi in cui si sono tagliati servizi sanitari e innalzati i ticket, oggi sono i cittadini che pagano in termini di liste d’attesa e piccole odissee quotidiane. Mentre coloro che Rossi aveva via via indicato come responsabili di quel disavanzo vengono via via assolti dalle procure. Il buco c’è, i disagi che ne derivano pure: ci facesse sapere, Rossi, chi è il responsabile, perché il giochino di spostare sempre su altri proprie inadeguatezze, tanto per i pendolari come per la sanità, non può durare in eterno”.