Salvini a Lucca contestato dai giovani: sono 30 dementi – Ft






Il leader della Lega Nord Matteo Salvini ha fatto tappa anche a Lucca, questa sera (1° maggio), ospite del locale Mai Mai intorno alle 19,30, per sostenere i candidati alle elezioni regionali. Ad attenderlo, una fitta schiera di sostenitori e anche una trentina di contestatori: questi ultimi hanno esposto striscioni ed indossato magliette con su scritto “Mai con Salvini”, ma la protesta è rimasta nell’alveo della civiltà e della legalità anche se alcuni di loro hanno sostenuto di essere stati affrontati da un gruppo di estrema destra, dopo che il candidato aveva lasciato il locale. Mentre Salvini sorseggiava un mojito fuori dal noto locale lucchese concedendo decine di selfies, il gruppo di ragazzi, per lo più studenti provenienti dall’Iti Fermi, dal Liceo artistico, esponenti di Libera e giovani dell’Università di Pisa, si è limitato a spiegare pacificamente i motivi del proprio dissenso.
“Esiste un’Italia – hanno detto alcuni portavoce – che non crede che affondare i barconi e dare fuoco ai campi rom sia la risposta giusta e civile ai problemi del Paese. Salvini si circonda di ignoranti, portando avanti un progetto razzista schifoso”. Per contro Salvini, appena entrato nel locale, non si è curato più di tanto dei cori accennati nei suoi confronti: “Quelli là fuori – ha dichiarato, sospinto da una folla che gridava ‘Matteo, Matteo’ – sono una trentina di dementi. Vorrei sapere di cosa si occupano, dove sono le loro famiglie e che lavoro fanno i genitori. Capiamo il fatto che devono essere cresciuti in una realtà disagiata e che, forse, non si sono presi alcuni sberloni quando era il caso. Se un domani andassimo al Governo saremo pronti a darli noi. Nel frattempo, però, usciamo da qui dando loro una carezza”. L’uomo di punta del Carroccio ha poi posto l’accento sulla necessità di recuperare i valori del rispetto reciproco e dell’educazione: “Qui dentro ci sono persone buone – ha osservato Salvini – magari molti vanno a fare volontariato, si impegnano per la società civile. Perché contestare? Ci fosse stato un comizio di Renzi se ne sarebbero stati tutti a casa. Ci contestano perché non vogliamo accogliere altri immigrati a fronte dei 4 milioni di disoccupati italiani? Facciano pure. Gli immigrati in regola sono i benvenuti, ma quelli che delinquono vanno tirati fuori a calci”.
Le ruspe, invocate a più riprese dal pubblico accalcato nel locale, sono insomma accese e pronte all’uso: “Però vanno utilizzate non solo verso i delinquenti immigrati – ha tuonato – ma anche verso quelli dei centri sociali, che sono soltanto buoni a rompere. Ma avete visto cosa è successo oggi a Milano per l’Expo? Vi sembra possibile una devastazione del genere? Alfano si deve dimettere: fossi io ministro, oggi, sarei andato di persona a prenderli a calci. Ora mi piacerebbe che si individuassero le famiglie di questi tizi, perché paghino i danni fino all’ultimo centesimo”.
Poi l’appello finale, quello per il voto, intriso di inviti a recarsi alle urne per cambiare il Paese ed attraversato dalla necessità di affrontare in modo diverso alcuni temi cruciali: “Ma vi sembra possibile – ha concluso – che i nostri ragazzi non possano uscire tranquilli per strada, la sera? I lucchesi devono stare sicuri a casa loro, come tutti i toscani. Le cose da rivedere sono tante: dalla disoccupazione alla sanità, ma uniti ce la faremo. Il cambiamento, però, passa proprio da voi. Se vi siete rotti le scatole e volete invertire la tendenza, il 31, votateci. La Toscana è stata rossa per 45 anni: è ora di finirla”.
Dopo la tappa al Mai Mai Salvini si è recato all’auditoriom dell’Hotel Guinigi: lì, ad attenderlo, il candidato governatore Claudio Borghi e gli altri cinque candidati al consiglio regionale (Elisa Montemagni, Andrea Baccelli, Maria Domenica Pachini, Paolo Meucci e Marcella Maniglia), oltre al presidente della Lega Nord Toscana, Francesco Pennati.
Il numero uno del Carroccio ha specificato ulteriormente i punti chiave del programma elettorale: “Non promettiamo miracoli, per quello c’è il genio di Firenze – ironizza, riferendosi al presidente del Consiglio, Matteo Renzi -: ciò che vorremmo è una Toscana normale, dove si lavora per merito e non per raccomandazione, dove gli ospedali si costruiscono e non si chiudono e dove il delinquente probabilmente esisterà lo stesso, ma sconterà in carcere la giusta pena. Se fossi venuto a Lucca un anno fa non avrei raccolto questi consensi – aggiunge -: stasera, invece, ci sono trecento persone in sala e altre duecento rimaste fuori: indice, questo, che la Lega, a livello nazionale come regionale, si sta guadagnando una posizione solida e credibile. Rossi e il Pd in Toscana stanno provando paura per colpa nostra, perché lo sanno: con queste elezioni abbiamo davvero la possibilità di fare grandi cose, a partire dal ribaltamento di una dittatura che si protrae da oltre quarantacinque anni”.
A prendere la parola è anche il candidato governatore Borghi, che ricorda di aver fortemente voluto l’alleanza con Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale in un’ottica di accrescimento della credibilità e del peso elettorale, condividendo molti obiettivi con il partito guidato da Giorgia Meloni: “L’errore della Lega, in passato, è stato quello di scendere a compromessi per racimolare qualche voto in più – afferma -: la neo-coalizione con Fdi, invece, nasce dalla volontà di federarsi e non di snaturarsi”. Borghi ricorda poi ai cittadini l’importanza dell’impegno che il 31 maggio sono chiamati a prendersi con il proprio territorio: “Questo appuntamento elettorale è l’ultima occasione che abbiamo- asserisce- serve un esercito per far saltare un potere dispotico e mafioso, che si nutre del timore delle persone. Le persone si sentono minacciate: hanno paura che schierandosi apertamente dalla nostra parte possano esservi ripercussioni negative nella loro vita sociale e lavorativa. Ciò di cui dobbiamo renderci conto, però, è che se ci alziamo tutti insieme la situazione si inverte: siamo noi a mettere in minoranza la sinistra e a dire che da domani non li facciamo più lavorare. Vi aspetta un compito difficile – continua – perché solo una vittoria della Lega in Toscana può incidere effettivamente sulle sorti del governo nazionale: dovete avere ben presente il fatto che non state per partecipare ad un’elezione, bensì ad una rivoluzione, guidata da un leader, Salvini, che ha avuto il coraggio di demolire il sistema comunicativo del centro-sinistra, mettendone in luce tutte le debolezze. Guardate- conclude- cosa è successo al Monte dei Paschi di Siena: uscito indenne da settecento anni di storia, da crisi, da guerre, da pestilenze: non dal Pd”.
Paolo Lazzari
Jasmine Cinquini
FOTO – Salvini a Lucca tra simpatizzanti e contestatori (di Domenico Bertuccelli)
FOTO/2 – L’arrivo di Salvini, i contestatori e le selfie con i simpatizzanti
FOTO/3 – L’assemblea di Salvini al Grand Hotel Guinigi