
L’unica lista che appoggia il Pd in Toscana, nonché “la sola – è stato spiegato – a fornire una valida alternativa all’interno della coalizione di centro sinistra”, fortemente persuasa della possibilità di ottenere rappresentanti nel prossimo Consiglio regionale: il Popolo Toscano ha presentato stamani (7 maggio) i suoi candidati provinciali alla carica di consigliere regionale per le prossime amministrative. Si tratta, in particolare, di Gaetano Ceccarelli (capolista), Stefano Francesconi, Paola Bianchi, Paola Bogazzi, Paolo Venturini, Rosina Casale e Angelo Selis. Con loro, nella chiesetta dell’Alba, anche i consiglieri uscenti Marco Carraresi e Marco Manneschi (che è anche coordinatore regionale della lista).
“Ci definiamo diversamente riformisti – spiega Ceccarelli – e vogliamo ricordare a tutti che esiste un alleato unico per Enrico Rossi in Toscana, che non può e non vuole essere un comprimario. Ci riteniamo allineati al Pd: dialoghiamo su un piano di parità, sotto questo profilo.” Tanti i temi principali che andranno a comporre il nucleo forte della campagna elettorale: dalla sanità alla viabilità, passando per il nodo sicurezza e per quello legato alle infrastrutture. “La priorità assoluta – riprende Ceccarelli – è quella di proseguire nell’opera di raddoppio delle linee ferroviarie già in essere, favorendo l’innesto dell’alta velocità e la conseguente rimodulazione dei passaggi a livello”. Le altre questioni vengono sviluppate anche dai consiglieri regionali uscenti: “Abbiamo voluto mettere insieme alcune esperienze diverse – afferma Manneschi – ma tutte contrassegnate da un’unico scopo comune: favorire riforme fatte nell’interesse dei cittadini e difendere i toscani. Del resto è quello di cui ci siamo occupati in questi anni. Guardate la questione degli aeroporti di Pisa e di Firenze: abbiamo scongiurato una guerra inutile plasmando una sinergia tra le due società, per dirne una. Molte svolte avvenute in questi cinque anni portano la firma del nostro sudore: siamo alleati del Pd, ma con una matrice riformista ben marcata. Anche l’ottenimento dell’attuale legge elettorale non è questione di poco conto: ci siamo battuti a lungo, spesso in grande minoranza, per ottenere il ripristino delle preferenze”.
Carraresi parla invece di una lista che vuol essere una sorta di minimo comune denominatore, alludendo alla ricchezza portata dalle molteplici voci diverse, poi si sofferma su alcune tematiche che, anche per Lucca, assumono particolare pregnanza: “La Asl unica – spiega – sarà un vantaggio per Lucca così come per tutte le altre città toscane. Siamo convinti che ne uscirà un servizio migliore per i cittadini e vogliamo continuare questo percorso di ottimizzazione. Siamo stati in prima linea per ottenere nuovi fondi per le infrastrutture e ricordo che con Rossi sono stati investiti due miliardi e mezzo di euro. Vogliamo inoltre continuare nel solco tracciato per altre rilevanti questioni, come quella di una viabilità compatibile con l’ambiente e come il rilancio definitivo del nostro turismo”. In relazione a quest’ultimo tema, in particolare, il candidato Francesconi ipotizza un ripensamento in ordine alla funzionalità delle Atp.
Poi c’è il nodo sicurezza: “Dobbiamo essere molto chiari e netti – afferma Manneschi – e affermare che la stagione del buonismo a tutti i costi è conclusa. Siamo d’accordo con la politica dell’accoglienza portata avanti da Rossi, ma soltanto se può collocarsi nel rispetto della legalità”.
L’obiettivo minimo, che dovrebbe essere conseguito in agilità nell’intento dei componenti della lista, è quello di varcare la soglia di sbarramento del 3 per cento, possibilmente facendo anche qualcosa di meglio, in modo da ottenere più di un posto in Consiglio regionale. Gli ultimi sondaggi effettuati, del resto, parlano di 2-3 potenziali eletti per il Popolo Toscano.