Lavoro ai rifugiati, il sindaco Giannini scrive al ministro Alfano

Dopo l’idea lanciata dal ministro dell’interno Angelino Alfano di far lavorare i migranti, il sindaco di Fabbriche di Vergemoli Michele Giannini, scrive una lettera al ministro in cui racconta la realtà del suo Comune, dove i rifugiati vengono fatti lavorare, in modo da non gravare più sulle casse dello Stato. “Nel Comune di cui mi onoro di fare il sindaco – spiega Michele Giannini nella lettera al ministro – una piccola realtà di 800 abitanti sparsi su 50 chilometri quadrati di montagna, abbiamo la concentrazione di rifugiati più alta di tutta la Provincia di Lucca, basti pensare che da circa un anno nel capoluogo, Fabbriche di Vallico, in un abitato di meno di 200 persone gravitano ben 20 rifugiati, una percentuale da capogiro del 10 per cento. Da subito abbiamo stimolato le strutture ospitanti ad insegnare ai rifugiati ciò che è alla base della civile convivenza, la buona educazione, ed un principio alla quale la nostra comunità non intende prescindere: l’assoluto rispetto delle regole della nostra comunità”.
“Fatto questo primo passaggio vitale – prosegue Giannini – per una futura accoglienza, nella logica di trasformare un problema in una risorsa, abbiamo stimolato un’integrazione con la popolazione dell’intero territorio comunale tramite non una segregazione dei rifugiati ma bensì tramite un inserimento moderato degli stessi nel tessuto sociale tramite la loro disponibilità a svolgere servizi di manutenzioni strade e di pulizia neve nei centri abitati (stando ben attenti com’è logico a non affidare loro lavori che solitamente venivano svolti da ditte ma bensì facendoli prestare il loro servizio di volontariato a fianco dei nostri operai comunali o di semplici cittadini più bisognosi). Questo ha permesso ai rifugiati di tenersi impegnati ma nel contempo, come è stato loro precisato, di valutare il loro comportamento e l’effettivo impegno ad integrarsi mettendosi a disposizione della comunità che li ospita. Successivamente, avendo raggiunto una permanenza di 6 mesi sul territorio nazionale e quindi un permesso lavorativo, è stato possibile, attraverso uno specifico finanziamento della Regione indirizzato all’inserimento lavorativo delle categorie svantaggiate, dopo aver esaurito le necessità degli svantaggiati locali, garantire ad alcuni rifugiati un tirocinio formativo presso il comune stesso con la concessione di un contributo di 500 euro mensili, con i quali adesso possono provvedere a garantirsi le spese, cessando, nel contempo, di gravare completamente sul nostro Stato, come da disciplina vigente”.
In pratica quindi questi richiedenti asilo lavorano a costo zero per il comune ed in più in parte si pagano le loro spese dovendo poi rimborsare in futuro lo Stato.
“Questa esperienza – prosegue quindi Giannini nella lettera inviata al ministro Alfano – si sta dimostrando fortemente positiva per i rifugiati in esame, nello specifico un cristiano e uno di religione indù, che vengono utilizzati per la manutenzione ordinaria come lo sfalcio delle erbe e la pulizia dei cigli stradali, e si stanno progressivamente inserendo nella comunità, tanto da proporsi volontariamente nel servire gli anziani più in difficoltà come a rimettere le legna o lavori similari. La popolazione capisce l’impegno che questi ragazzi stanno riversando sul territorio, e quindi accetta senza problemi il loro inserimento nella comunità”.
“Questo pseudo lavoro – conclude il sindaco di Fabbriche di Vergemoli – da a tutti i richiedenti asilo, stazionanti o di passaggio sul territorio comunale, un grandissimo stimolo al massimo rispetto della comunità ospitante, delle leggi e delle regole; non manchiamo mai di ribadire infatti che la possibilità di crearsi un futuro ed una vita dignitosa, passa solamente dall’impegno nel lavoro e dal rispetto della comunità in cui essi vivono”.