
La politica a colpi di hashtag. Anche le elezioni regionali 2015, come ormai consueto nelle ultime campagne elettorali, sono diventate social. Ecco allora che, assieme a manifesti e slogan, i candidati si sfidano anche a colpi di 140 caratteri su Twitter. E’ il caso dei candidati del Pd che oltre ai claim e agli slogan hanno riempito volantini e manifesti anche di una chiave di riconoscimento per i social network.
E la fantasia si sbizzarrisce, perché si va dai più classici ai più evocativi. I più diretti sono Ilaria Giovannetti (#iovotoilaria) e Maria Cristina Marcucci (#iovotolamarcucci), mentre Mario Puppa (#iostoconmario) e Michele Silicani (#silicanitivoto) puntano su delle piccole varianti ma con lo stesso significato, un richiamo al voto per il prossimo appuntamento del 31 maggio. Richiami incrociati, invece, negli hashtag di Stefano Baccelli, presidente uscente della Provincia che, dopo la campagna #cirimpiangerete ha puntato su #sceglibaccelli. Gli risponde l’ex assessora provinciale Cecilia Carmassi con un #hosceltocecilia che richiama ad una scelta di campo già compiuta prima dell’entrata nella cabina elettorale. “Esagera”, mettendo in campo tre hashtag diversi il sindaco di Seravezza, Ettore Neri. Che da una parte ha #laVersiliaintesta, quindi invita a fare #lascelta giusta e infine a mettere in campo #ilvotoutile. Chi invece viaggia sui social, anche per questioni anagrafiche, ma senza un hashtag ben identificato è Lia Chiara Micciché, segretaria del Pd di Capannori. Per lei solo uno slogan, che campeggia su volantini e manifesti: Gambe in spalla e pedalare.
A verificare l’efficacia di questa modalità di comunicazione elettorale, che ha come target la popolazione più giovane, e se saranno i social o il contatto diretto con il pubblico a modificare le intenzioni degli elettori saranno solo le urne del prossimo 31 maggio. Ma intanto è battaglia a colpi di tastiera e di cancelletto.
Enrico Pace