
Viareggio e un Pd che è in cerca di equilibri anche in vista dell’indomani delle elezioni amministrative del 31 maggio. E che, al di là della spaccatura preelettorale, con due candidati di espressione dem come Giorgio Del Ghingaro e Luca Poletti, si interroga sulle migliori strategie per affrontare questa fase di transizione. Il tutto al di là delle lotte intestine che, negli ultimi giorni, si stanno intensificando fra chi difende a spada tratta la candidatura di Poletti come ufficiale espressione del partito e chi invece ha già fatto una scelta di campo per Giorgio Del Ghingaro, già sindaco di Capannori e ora pronto ad una nuova sfida ad alto livello di rischio.
E in questi giorni qualcosa è ulteriormente cambiato nel panorama viareggino. Alla fine di una serie di incontri con alcuni esponenti progressisti del partito che avrebbero in sostanza sposato la candidatura Del Ghingaro, magari da affiancare a una preferenza per le elezioni regionali per il candidato versiliese, sindaco di Seravezza, Ettore Neri.
E’ quanto si legge, sottotraccia, in una nota degli iscritti del Pd che fanno riferimento a quell’area di sinistra del partito che da queste parti conta ancora molto. E si riferisce ad un incontro tenutosi giovedì scorso (7 maggio), al culmine di una serie di contatti formali e informali fra la sinistra dem viareggina e lo stesso Del Ghingaro, già appoggiato da una parte del Pd che è confluito nella lista Viareggio Democratica: “L’incontro – si legge nella nota – è servito a confermare da parte del candidato il forte orientamento progressista della propria visione politico-amministrativa e della propria impostazione programmatica, ed il desiderato ancoraggio della sua azione al tessuto sociale ed agli orientamenti ideali da cui è nato il Pd, che continua ad essere il proprio partito di riferimento”. Un endorsement in piena regola, che non lascia adito a dubbi sulla scelta di campo di alcuni esponenti di punta del partito, alcuni dei quali hanno ricoperto incarichi importanti anche istituzionali.
Del Ghingaro, dal canto suo, ha accolto con favore questa disponibilità e, come si legge nella nota, “ha ribadito ai suoi interlocutori il suo rammarico nel non aver potuto interloquire con il commissario del Pd viareggino e non essere stato tenuto nella dovuta considerazione dallo stesso nella definizione delle candidature nonostante la sua piena disponibilità al riguardo”.
Lo sguardo è, comunque, alle tante sfide del dopo elezioni quando, in una situazione di dissesto e comunque vada non servirà a nessuno un partito probabilmente largamente maggioritario ma diviso in due. Per questo, a chiusura della nota, gli esponenti Pd affermano “che si adopereranno perché, comunque vada, dopo le elezioni si favorisca la più ampia ricomposizione, nel partito e nelle sedi istituzionali, del fronte progressista che ha nel Pd il proprio riferimento fondamentale”. Per adesso avanti, anche se a fari spenti, con Del Ghingaro (che, a questo punto “rischia” di aver attratto intorno a sé la maggioranza del partito viareggino) e Neri. E chissà che, nelle prossime settimane prima del voto, non ne emerga proprio un ticket ufficiale.
Enrico Pace