Mugnai e le politiche sulla scuola: “Regione sbruffona, o ci si adegua alle prescrizioni o niente contributi”

Regionali 2015, il candidato governatore Stefano Mugnai interviene sul tema della scuola. Ed è critico su normative e regolamenti della Toscana. “Per poter beneficiare dei contributi da parte della Regione Toscana a valere su fondi regionali e su Fse, le scuole dovranno dimostrare di aver provveduto agli adattamenti del calendario entro i limiti fissati. Firmato: la dirigente del settore educazione e scuola della Regione Toscana. Sì, ok: peccato che il limite sia al 10 giugno, cioè tra un mese, e che di qui ad allora non tutti i nodi saranno sciolti. E poi, in questa maniera il concetto di autonomia scolastica resta appena un tantino compresso, per usare un eufemismo, soprattutto dal momento che il calendario made in Rossi è perpetuo, ovvero sempre valido, secondo un modello mutuato dall’Emilia Romagna, unica altra Regione ad essere intervenuta in questo senso”.
“Siamo alle solite – commenta il candidato di Forza Italia alla presidenza della Regione Toscana Stefano Mugnai che diffonde la circolare emessa dalla Regione pochi giorni fa – La natura di Enrico Rossi e della sinistra che storicamente governa la Toscana grava su ogni settore della vita del cittadino e mira a porre sotto controllo o tutela tutti gli aspetti, dalla culla alla bara, così da generare, accrescere e consolidare il consenso politico. Sbagliatissimo il merito, perché una comunità e un territorio per crescere hanno bisogno della libertà che la legislazione nazionale del resto riserva loro, anche nel caso della scuola, ma sbagliatissimo anche il metodo, giacché qui si arriva a minacciare di non erogare i finanziamenti. Per di più – prosegue il candidato governatore di Forza Italia – qui la Regione impone il divieto tassativo di anticipare l’inizio e la fine dell’anno scolastico, facoltà invece riconosciuta dalla norma nazionale proprio per permettere alle scuole di adattare il calendario regionale in base alla programmazione della propria offerta formativa, scelta e condivisa da docenti e famiglie”.
Mugnai è per ribaltare questo sistema ideologico-culturale che confonde amministrazione della cosa pubblica e pensiero unico: “Noi – dice – vogliamo una politica che scriva le regole e poi si tiri indietro dalle vite delle persone, lasciandole libere di esprimere le proprie vocazioni oltre che di esercitare i propri diritti non come fossero concessioni. Dinanzi a una simile circolare che scelta può avere un istituto scolastico se non quella di obbedir tacendo? Ma così quale autonomia rimane alla scuola? Praticamente nessuna, e anzi con un termine così stringente al 10 giugno non si farà altro che produrre nuove incertezze per i ragazzi e per le famiglie”.