Regionali, dal lavoro ai trasporti: M5S lancia la sfida

Invertire la tendenza di una Toscana dalle potenzialità inespresse, incentivando il settore del turismo, migliorando la sanità, aprendo alle energie rinnovabili ed intervenendo in modo deciso sulla questione occupazione: sono, questi, alcuni dei capisaldi espressi oggi (15 maggio) dai candidati per il Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni regionali. Insieme a Giacomo Giannarelli, candidato governatore, sono intervenuti alcuni dei candidati consiglieri ed una nutrita schiera di parlamentari pentastellati. Tra i primi, il capolista Gabriele Bianchi (classe 1970, artigiano), Silvia Angelini (dottore commercialista), Roberto Canozzi (direttore sanitario del centro Alzheimer di Castelnuovo Garfagnana), Cristina Piccinini (titolare di un negozio di biocosmesi a Massa) e Gianluca Cerri (elettricista). Ad impreziosire l’appuntamento, bagnato da una pioggerellina incessante, anche i parlamentari Laura Bottici, Rosetta Enza Blundo, Nicola Morra, Sara Paglini e l’europarlamentare Fabrizio Massimo Castaldo.
“Il nostro obiettivo? Vincere, per cambiare le cose – spiega con franchezza Giannarelli – anche perché qui in Toscana abbiamo un presidente che è in Regione da 15 anni ed in politica dal 1985. Questa terra ha molte carte da giocare, ma non le sfrutta a dovere: la promozione turistica incide in Toscana soltanto per il 6%, tanto per cominciare. Bisogna rivitalizzare le agenzie per il turismo e migliorare i collegamenti. Non servono le grandi opere, come la Tav: servono cose concrete, come il raddoppio delle linee ferroviarie. Dieci anni fa la disoccupazione a Lucca era al 4,7 per cento, mentre oggi è al 17,4 per cento: manca un sistema organico capace di risolvere la questione”. Eppure, secondo il candidato, molto può essere fatto: “Pensiamo soltanto – ricorda – ai posti di lavoro che possono essere creati nel campo della gestione della raccolta differenziata ed in quello delle energie rinnovabili. Abbiamo fatto chiudere quel mostro che era l’inceneritore di Falascaia, ma adesso serve dare un’alternativa concreta alle persone. Se entreremo in Regione collaboreremo con tutti i livelli istituzionali: siamo contrari all’opera di accentramento del Governo Renzi: ripartiamo dalle istanze delle periferie, invece”.
Tra gli ospiti di lusso della serata c’era anche Nicola Morra che, con un contro video, ha replicato alla clip di Renzi sulla Buona scuola: “Quel video è una congerie di imprecisioni e di genericità – osserva – secondo me volute. Si sono resi conto del fatto che gli italiani non hanno le chiavi di lettura per distinguere la manipolazione dalla realtà. La stessa tv, specie se nazionale, è manipolazione al 99,9%: meglio allora i contesti locali, dove forse i tentacoli del potere non riescono ad arrivare”. La senatrice Laura Botticci ha invece ricordato che la “vittoria rappresenta l’unica alternativa per il M5S”: “Dobbiamo farcela per cambiare lo status quo – afferma – e per riportare la Toscana ad essere un’eccellenza sotto ogni profilo. La sanità è distrutta, l’acqua lucchese è privatizzata ed è la più cara della regione, gli investimenti che vengono fatti sui territori per ovviare al dissesto idrogeologico sono meri rattoppi. Ancora: la raccolta differenziata non decolla, il made in Tuscany non emerge come marchio forte, le piccole imprese non vengono accompagnate nel raggiungimento di fondi europei di vitale importanza. I campi rom? E’ un problema di natura europea. Quello che intanto possiamo fare è tentare la strada dell’integrazione”. Pensieri, questi, espressi anche da Cristina Piccinini e da Gabriele Bianchi: “Le piccole realtà non possono e non devono essere tagliate fuori dall’opera di accentramento portata avanti dalla Regione . ricordano – e bisogna invertire la rotta sui temi cruciali, dalla sanità ai trasporti, passando per l’occupazione. La valorizzazione della filiera corta e dei prodotti a chilometri 0, oltre ai posti che potrebbero crearsi nel settore delle rinnovabili e della differenziata, sono tutte risposte tangibili. Così come lo è – concludono – il reddito di cittadinanza, che è un modo di restituire dignità a coloro ai quali è stata sottratta da questo Governo”.
Paolo Lazzari