Lamioni (Passione per la Toscana) lancia le proposte per imprese e lavoro: “Meno vincoli per l’accesso ai fondi”

19 maggio 2015 | 12:20
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Lamioni (Passione per la Toscana) lancia le proposte per imprese e lavoro: “Meno vincoli per l’accesso ai fondi”

“Anche se molto probabilmente la sinistra riuscirà a tenere il potere in questa Regione, anche e soprattutto a causa di un’opposizione che nella sostanza è sempre mancata, occorre con coraggio dire da subito cosa serve per cambiare direzione soprattutto per il nostro sistema produttivo e per la Toscana che lavora. E da qui che si riparte, è oggi che va costruito con un voto vero e utile per un nuovo centrodestra del fare”. Così Giovanni Lamioni, candidato presidente di Passione per la Toscana, la lista dei Civici di centrodestra e Area Popolare, presentando oggi il suo Pacchetto a sostegno delle imprese e il lavoro.

E conclude: “Non vogliamo un reddito di cittadinanza ma uno di reinserimento, che si tenga, però, con un nuovo sostegno al reddito delle imprese, da finanziare non solo con fondi europei ma anche con dismissioni e razionalizzazione dei costi pubblici e amministrativi; così come voglio organizzare una rete di protezione per le imprese nei contenziosi fiscali derivanti da errori formali. Insomma scelte forti, e radicali su cui il coraggio fino ad oggi è mancato. Un coraggio che ovviamente la sinistra non ha e non può avere, ma che il centrodestra tradizionale invece poteva e doveva esprimere e non ha fatto”.
Di seguito il pacchetto a sostegno delle imprese del lavoro. Al primo punto Lamioni indica il sostegno al reddito d’impresa e all’occupazione. Nello specifico propone “premi e agevolazioni fiscali per le imprese che, a fronte di una certificata contrazione dei ricavi a causa della crisi, mantengono l’attività a pieno regime e il livello occupazionale. E in questa logica, esenzione completa dalla tassazione regionale per attività e imprese nelle stesse condizioni con un fatturato non superiore ai 30.000 euro. Quindi, un allargamento dei termini previsti dal Jobs Act che copre solo le nuove assunzioni. A questo va aggiunta una completa riorganizzazione e sburocratizzazione dell’erogazione dei fondi anticrisi”.
Proposta anche una moratoria fiscale e un fondo di garanzia per i contenzioni. “Se certificata la correttezza storica di un’attività commerciale, industriale, professionale – è la proposta -, sospensione delle cartelle erariali dovute a presunti ‘errori formali’, con cancellazione fino a 2000 euro e con sospensione di 3 anni per quelle superiori. Istituzione di un fondo di sostegno e garanzia per la copertura dei debiti erariali per imprese e attività, dal corretto profilo fiscale storico, che per carenza di liquidità dovuta alla crisi non hanno regolarizzato la loro posizione erariale: un Prestito d’onore fiscale a tasso 0 della durata massima di 3 anni”.
Nel programma c’è anche un piano di dismissioni per lo sviluppo e nello specifico: “Dismissioni di proprietà e quote partecipative pubbliche in quantità non discriminante rispetto alla garanzia di erogazione dei servizi basilari – spiega Lamioni -, da cui ricavare un fondo centrale e conseguenti fondi territoriali paritetici concertati, per il sostegno all’impresa e alle start-up, soprattutto nei settori ad alto tasso di tecnologia (con la costituzione di ‘incubatori territoriali’) e coerenti con la vocazione culturale, ricettiva e agroalimentare, oltre che all’abbassamento di Irpef e Irap regionali. Per l’individuazione delle dismissioni e cessioni viene istituita una speciale commissione Autorità composta dalla rappresentanza della giunta, della Commissione consiliare competente e dalla rappresentanza dei sindaci, individuata dall’Assemblea dei Comuni toscani. A questo va aggiunta la radicale riforma della pianta organica della Regione e delle sue controllate, con un taglio di almeno il 30% di spese e addetti (con blocco del turnover e incentivazioni all’uscita), i cui risparmi ottenuti andranno indirizzati al taglio fiscale per le imprese e il sostegno attivo alle famiglie”.
Al quarto punto il “ritorno alla legalità e allo sviluppo”. “I beni confiscati alla criminalità organizzata – si legge nel pacchetto di proposte avanzate da Lamioni – vengono messi sul mercato e, se con caratteristiche adeguate, vengono rimessi in attività e produzione, attraverso la loro privatizzazione agevolata con bando di assegnazione verso soggetti certificati. Nessuno utilizzo dei beni a scopo pubblico/burocratico ma solo produttivo. Poi, se liberate dagli iter giudiziari e non pericolose, vendita controllata online (asta della legalità) delle merci contraffatte sequestrate sul territorio regionale a scopo reintegro dei danni subiti dal sistema produttivo e per la lotta all’usura. Tutti i fondi verranno regolati come quelli derivanti dal piano dismissioni. Con questi fondi anche il sostegno per gli esercizi commerciali che dismettono il gioco d’azzardo”.
Proposta infine la riforma dell’accesso ai finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo.  “Cancellazione – si spiega – del limite di fatturato per l’accesso ai finanziamenti; agevolazioni nei punteggi di attribuzione se le attività sono consortili sia per segmento sia per territorio, sia se frutto dell’imprenditoria giovanile (limite 35 anni), sia femminile. Incentivo ulteriore per le attività che si coordinano con il sistema Universitario e formativo per il loro sviluppo e per l’accesso alla formazione lavoro e il sistema degli stages retribuiti”.