Filippo Antonini: “Ripartire dalla cultura per ricreare il senso di identità a Viareggio”

Il candidato a sindaco di Viareggio, Filippo Antonini, punta sulla cultura come volano per l’economia viareggina. “Oltre ad una crisi economica dovuta al dissesto – dice il candidato – Viareggio vive anche una profonda crisi culturale, dovuta all’incapacità delle ultime amministrazioni comunali di valorizzare il patrimonio esistente, fatto di piazze, monumenti e soprattutto di musei cittadini, quali la Gamc a Palazzo delle Muse e il museo Blanc a Palazzo Paolina, oltre alla scuola di grafica e la donazione Pieraccini. Viareggio ha una grande ricchezza in fatto di arte, soprattutto dal punto di vista pittorico che non viene né utilizzata e né promossa. Infatti, la città di Viareggio e la Versilia tutta, hanno una grande tradizioni di mercanti di quadri, pittori locali e non, che per vari motivi hanno vissuto e soggiornato a Viareggio, di cui alcuni ancora viventi e grandi interpreti a livello nazionale. A parte Lorenzo Viani, grazie al critico d’arte Dei e all’ultima mostra a Villa Argentina, a parte Moses Levy, grazie al Centro Civico Matteucci, è da anni che a Viareggio non si valorizzano i numerosi artisti locali e non, con mostre patrocinate ed organizzate dal Comune a costi bassissimi, che mobilitino i cittadini, gli appassionati ed i numerosi privati che in casa hanno numerose opere. E quando parlo di importanti artisti ricordo il fenomeno della Metacosa con Ferroni, Mannocci e Luporini, oppure i pittori Marcucci, Santini, Pardini, Bonetti, Menghino, Maccari, Liberatore, Biagi, Bertin, Francesconi, Biancalana, Davino, Carol, Visani, Schiocchino… ma soprattutto voglio ricordare Nencini, artista di grandi intuizioni e innovazioni, morto prematuramente e dimenticato troppo presto, o Danilo Di Prete, famoso in Brasile oltre che come pittore anche per aver inventato la Biennale di San Paolo e per essergli stato dedicato in Brasile un francobollo, ma sconosciuto a Viareggio, nella sua città natale”.
“Infine – chiude Antonini -alcune volte basta proprio poco per valorizzare un’opera, come riattaccare un cavo elettrico per l’illuminazione e mi riferisco all’opera di Turcato Le Oceaniche, meglio conosciuta come le vele, donate a Viareggio da uno dei fondatori dell’astrattismo in Italia che tra l’altro riposa insieme alla moglie nel nostro cimitero. Penso che per ricreare in città un senso di identità e comunità sia necessario ripartire dalla cultura, valorizzando i nostri grandi e piccoli artisti che per vari motivi hanno vissuto, amato e raffigurato la nostra terra”.