Santi Guerrieri (Fdi): “No ai quartieri ghetto, via i campi rom dalla Lucchesia”

26 maggio 2015 | 10:12
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Santi Guerrieri (Fdi): “No ai quartieri ghetto, via i campi rom dalla Lucchesia”

Cinque i punti salienti del programma elettorale che Marco Santi Guerrieri, candidato al consiglio regionale, per la circoscrizione di Lucca e provincia, nelle liste di Giorgia Meloni per Fratelli d’Italia, fa sapere si impegnerà a mettere in atto con effetto immediato qualora dovesse essere eletto in Regione.

Trasformazione dei quartieri ghetto. “Partirò dal quartiere Giardino di Pontetetto – annuncia Santi Guerrieri -, simbolo inequivocabile di come la sinistra toscana usi e modifichi i contratti di quartiere secondo le proprie necessità, venendo meno agli impegni presi con gli abitanti. Un vero e proprio furto di legalità da parte delle amministrazioni, come confermato dalla numero uno di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che nei giorni scorsi ho voluto portare a visitare la realtà del quartiere e che mi ha chiesto di informarla quotidianamente sugli sviluppi.Intervento, quello proposto per Pontetetto, da estendere a tutti gli altri quartieri popolari del territorio toscano, di cui mi occupo da svariati mesi: queste realtà si stanno trasformando in veri e propri ghetti di periferia, abbandonati dalla politica e dati in pasto al degrado e alla criminalità. Tutto ciò deve al più presto trovare rimedio – sostiene il candidato -: le case popolari devono cessare di essere il rifugio per delinquenti, spacciatori ed immigrati restii ad integrarsi, di cui troppo spesso le amministrazioni non hanno tempo di occuparsi. Incremento dei controlli e legge regionale che preveda l’assegnazione degli alloggi popolari per il 90% agli italiani saranno obiettivi da perseguire nell’immediato”.
Ferma opposizione all’accorpamento delle Asl. “La manovra del governatore Rossi – spiega al riguardo Santi Guerrieri – rischia di causare un impoverimento sanitario senza precedenti, che, privando le realtà territoriali decentrate delle proprie eccellenze e dei servizi di base, altro non fa che giocare con la vita dei pazienti. Già abbiamo potuto constatare tutte le criticità degli ospedali di recente costruzione, in primis la carenza strutturale di posti letto, che andranno ad accentuarsi in caso di chiusura delle strutture periferiche. Di fronte a questa deriva sanitaria non possiamo che opporci fermamente, lottando per mantenere in vita le nostre eccellenze territoriali e combattendo la politica dei tagli, che vede diminuire ogni giorno il personale qualificato, con il risultato che macchinari all’avanguardia rimangono di fatto inutilizzati, ancora a svantaggio della salute degli utenti”.
Messa in sicurezza e riqualificazione del territorio, a partire dall’Oltreserchio, “dove vivo – sottolinea il candidato al consiglio regionale – e per cui mi batto da anni affinché riceva la meritata attenzione da parte degli amministratori e gli abitanti non siano considerati cittadini di serie B. L’esperienza dell’Oltreserchio e la sua storia sono fatti comuni a tutta la Toscana: disgrazie, straripamenti, alluvioni, frane, di cui tanto si parla, ma per cui nessuno intende muoversi. Opposizione ferrea anche alla realizzazione dell’elettrodotto Terna e di tutte le antenne per la telefonia mobile in procinto di essere installate. Altre azioni che intendo promuovere sono controlli programmati e costanti per la manutenzione degli impianti da parte del consorzio Toscana 1 Nord, rifacimento del manto stradale, costante e programmata pulizia di fosse e canali, illuminazione stradale, individuazione di un sito da adibire a deposito della Protezione Civile nell’area di Santa Maria a Colle o Nozzano, installazione di una telecamera web all’altezza di Ponte San Pietro per il monitoraggio del Serchio anche da un semplice telefonino. A tal proposito ricordo che i danni dell’alluvione del 2009 non sono da attribuire allo straripamento del fiume in sè, quanto alla disintegrazione di un argine, dovuto alla negligenza delle amministrazioni”.
Sostegno alle imprese produttive e collaborazione con le realtà territoriali per la promozione turistica a Lucca, in Versilia e in Garfagnana. “La provincia di Lucca – sottolinea Santi Guerrieri – deve tornare ad essere il gioiello di un tempo. Il brand Toscana è fra i primi tre più conosciuti al mondo insieme a Coca Cola e Ferrari: dobbiamo riportare la nostra terra ad occupare un posto di rilievo fra le principali mete turistiche regionali. Per un territorio che ha così tante risorse, la promozione del turismo deve diventare una priorità: l’immobilismo e l’incapacità di gestire questo patrimonio unico stanno condannando le nostre imprese alla rovina, con la perdita di migliaia di posti di lavoro. Fra le altre cose, intendo portare avanti la valorizzazione del binomio Lucca-Puccini con il coinvolgimento delle principali associazioni cittadine, così come voglio puntare alla promozione di un turismo di élite in collaborazione con tutti gli operatori turistici del territorio, prestando particolare attenzione agli oltre 400 stabilimenti balneari della costa, oggi ignobilmente vessati dalla direttiva Bolkestein”.
“Massima attenzione – prosegue Santi Guerrieri – sarà inoltre rivolta alle moltissime aree protette, la cui manutenzione è coperta da finanziamenti europei, ma che versano in condizioni di degrado: basti guardare la Sibolla ad Altopascio, che oggi è ridotta a una vera e propria fogna, o il lago di Massaciuccoli, ricettacolo di scarichi di ogni genere. Mi impegnerò nella valorizzazione delle eccellenze della piana di Lucca, delle sue colline e di tutte le attivita’ produttive, agricole, manifatturiere ed anche industriali, purché non lesive del territorio. La Garfagnana, con i suoi borghi, con le eccellenze alimentari, agricole, produttive ed estrattive, oggi tenuta in disparte da un sistema stradale obsoleto e inadeguato all’importanza dell’area, sarà protagonista di una riqualificazione a trecentosessanta gradi”.
Sgombero dei campi rom. “Dai numerosi sopralluoghi nelle diverse aree della Provincia – sottolinea il candidato al consiglio regionale per Fratelli d’Italia -, la situazione risulta sempre la stessa: violazione delle norme igienico-sanitarie, inquinamento delle acque e dell’atmosfera con rifiuti tossici e materiali nocivi dati alle fiamme, refurtiva di vario genere ed episodi di criminalità all’ordine del giorno. Per non parlare del fatto che i nomadi, per definizione, si spostano continuamente e non possono quindi essere considerati cittadini residenti. I campi rom della provincia di Lucca, ad iniziare dall’insediamento delle Tagliate e di Torre del Lago, dovranno essere smantellati e definitivamente chiusi. Mi batterò per la realizzazione di aree attrezzate (come avviene ovunque in Europa), adatte unicamente alla sosta temporanea (max 36-48 ore), in seguito alla quale dovranno trascorrere almeno sei mesi prima di un eventuale soggiorno successivo. Superato il tempo consentito non sarà possibile concedere deroghe alla permanenza e, in caso di resistenza, le forze dell’ordine provvederanno allo sgombero coatto. La sosta potrà avvenire solo previa autorizzazione comunale e delle autorità di vigilanza competenti, a fronte del pagamento di una quota giornaliera di permanenza per le utenze di prima necessità. Non dimentichiamoci, infatti, che i nomadi a cui il Comune ha riconosciuto lo status di residenti concorrono all’assegnazione degli alloggi popolari e dei contributi economici, spesso scavalcando gli italiani in graduatoria a causa della condizione di indigenza in cui loro stessi scelgono di vivere”.