Niente terzo seggio a FI, Marchetti chiede riconteggio nulle

Maurizio Marchetti, rimasto fuori dal consiglio regionale, è pronto a chiedere il riconteggio delle schede nulle a livello regionale per Forza Italia. Perché solo per pochi voti il partito azzurro non ha conquistato il terzo seggio che, a quel punto, sarebbe toccato proprio al sindaco di Altopascio. Lo ha detto lo stesso Marchetti in diretta nello speciale televisivo di Noi Tv dedicato alle elezioni regionali e comunali.
Marchetti non disdegna il piglio polemico nei confronti di colleghi di partito e degi avversari politici: “Il risultato personale – commenta Marchetti – è buono perché arrivare a quasi 5mila preferenze in un partito che a livello regionale prende il 9 per cento è un risultato forte. Era probabilmente il momento peggiore per candidarsi e lo sapevo anche prima di candidarmi. Ma sono abituato a fare la mia parte. E laddove a Firenze Forza Italia prende il 5 per cento a Lucca fa il 13, con un risultato che da parte mia ha un ulteriore valore aggiunto perché, come “dissidente”, non ho avuto il partito alle spalle. Come qualcun altro, che ha potuto avere un senatore della Repubblica a fare campagna elettorale sul territorio per li. Sarebbe stato meglio che il senatore fosse rimasto a Roma, per quanto mi riguarda di auguro di vederlo il più tardi possibile”.
Marchetti, al di là del riconteggio delle schede, comunque guarda già al futuro e annuncia un progetto nuovo a partire dalle prossime amministrative “a Lucca e non solo”. Con una sfida al partito: “Ho detto subito – chiarisce che il risultato è stato già raggiunto con le dimissioni del coordinatore regionale Massimo Parisi. Ora c’è da fare un percorso verso i prossimi ampppuntamenti, magari recuperando le esperienze dei Comuni dove vinciamo, che sono sempre legati a liste civiche in un percorso programmato lungo che coinvolge la società civile”.
Non manca la polemica anche con gli avversari del Pd: “Sento dire che Rossi ha fatto un grande risultato a Lucca? Ma se Rossi prende il 48 per cento in regione e da noi il 40 per cento. E all’interno di questo va anche valutato che le 12mila preferenze di Baccelli in un partito che prende il 40 per cento non sono neanche lontanamente paragonabili alle mie 5mila in un partito che prende il 9”. Infine sull’affluenza: “Non è normale che si voti – dice – il 31 maggio a ridosso di un ponte”.