Fantozzi: “Quattro mosse per il rilancio del centrodestra lucchese”

La rifondazione del centrodestra dopo la debacle elettorale. Torna sul tema il sindaco di Montecarlo, Vittorio Fantozzi: “Come per le ultime tornate elettorali – dice – oggi in molti tornano a parlare della necessità di rifondare il centrodestra. Ci si muove in ordine sparso trincerandosi nei propri fortini, gufando nella malasorte altrui, con puntate fisse quasi sempre imprudenti su Berlusconi, o inscenando ogni tre quattro mesi convention miracolanti, in qua o in là per l’Italia, dove ex o prossimi tali congelatisi in improbabili fondazioni tentano senza successo di accreditarsi, spesso riciclarsi tra sigle nuove e facce vecchie, per un futuro politico che resta incerto, ingestibile e ricco di incognite. Cerchiamo allora come lucchesi e come toscani di dare un esempio pratico enunciando con chiarezza le linee guida per la riscossa del centrodestra, dal livello locale al nazionale, precisando subito come la strada sia lunga e soprattutto faticosa in termini di impegno personale”.
“Come atto preliminare al resto – spiega il sindaco di Montecarlo – occorre che ciascun attore, dall’astenuto all’elettore, dal tesserato al dirigente, dal cittadino all’amministratore locale, subordini la propria appartenenza partitica, valoriale, finanche ideologica, anteponendo ad essa l’appartenenza al territorio, la propria identità lucchese e Toscana, valorizzando tutto ciò che può unire forze e sensibilità diverse. Non ci vorrà molto, ne converrà chiunque. Il secondo passaggio prevede di convocarsi liberamente e apertamente, ripetutamente e ovunque sul territorio lucchese, senza attese messianiche o deleghe in bianco a nessuno e concentrare, da subito, ogni energia in due direzioni principali, una di sostanza l’altra di metodo tra loro complementari. Da un lato sostanza, riconoscere le tematiche, i problemi e le criticità amministrative all’ordine del giorno del territorio, della nostra quotidianità, per analizzarle, dibatterle, farne proposta unitaria creando così le basi per una piattaforma programmatica chiara e condivisa da tutte le forze politiche del centro destra come da ogni altra libera forma associativa. Piattaforma programmatica, dal respiro almeno provinciale, sulla base della quale poter innestare le tematiche locali di ogni comune ed affrontare così ogni sfida elettorale in ottimale forma civica. Dall’altro lato, al tempo stesso, riscoprire e ridefinire le regole del gioco, dalla condivisione delle scelte politiche a quelle della condotta personale di dirigenti candidati ed eletti, lavorando ad includere e quindi ad incentivare, a riaccendere ahimè, la partecipazione del cittadino lucchese alla vita pubblica e quella dell’elettore lucchese di area moderata a contribuire alla creazione dell’habitat politico nel quale possa riconoscersi”.
“Il terzo passaggio – prosegue impone di di saper comunicare bene questo lavoro costituente, esattamente al fine di alimentarne con la partecipazione la massima aderenza dei contenuti alla realtà del territorio e della società in cui viviamo. Per fare questo occorrerà incentivare un impiego efficace ed intelligente di ogni più moderno mezzo di comunicazione, anche al fine di lasciare una traccia di questo trapasso d’epoca. Il quarto passaggio quello di assumere seria consapevolezza, mentre la Lucchesia e certo la Valdinievole si fanno nuovamente laboratorio politico, di partecipare, anticipare e veicolare come toscani un dibattito in atto su scala nazionale in ordine alla necessità di ricompattare l’area politica di centrodestra di questo paese attorno ad un progetto in tutto nuovo: non solo concreto e serio nel fare ma onesto e pulito nella condotta, capace di essere lo specchio reale degli italiani del 2000 e delle loro aspirazioni. Si può fare, con la fatica dovuta, in quattro mosse partendo da noi e dove non arriveremo, io sono più che certo ci aiuterà l’imperizia, ma molto più spesso la tracotanza, dei nostri avversari”.