Mallegni: “Chi brindava al mio arresto sconfitto dalle urne e dalla verità”

“Sono triste ed amareggiato che dopo aver tentato di rovinarmi la vita la famiglia, la carriera politica e tentato di azzerare la mia attività economica, si continui a buttare fango su di me e sui miei cari”. E’ quanto riferisce Massimo Mallegni, candidato sindaco della lista Pietrasanta prima di tutto in merito alla nota diffusa da Rossano Forassiepi sul “rischio sospensione se Mallegni sarà eletto sindaco”. “Queste persone non conoscono nemmeno il codice procedura penale dichiarando fatti e cose lontani dalle realtà e nei confronti delle quali – precisa – mi tutelerò nelle sede opportune”.
“Nel 2006 – spiega ancora Mallegni – ho fatto 39 giorni di galera, 117 giorni di arresti domiciliari: ho avuto una sentenza favorevole di Cassazione che ha ritenuto illegittimo l’arresto. Sono stato comunque sottoposto a 6 anni di processi, 54 udienze: sono stato assolto con formula piena perché il fatto non sussiste per tutti i reati che mi hanno condotto in carcere. E coloro i quali hanno brindato il giorno del mio arresto in piazza del Duomo ed il giorno dopo distribuivano le arance in città, sono oggi sconfitti dalla verità e dai cittadini che il 31 maggio li hanno relegati al 38 per cento e, non avendo altri strumenti, tornano ad attaccare personalmente Massimo Mallegni. Oggi al governo probabilmente ci sarei dovuto essere io, ma la storia me lo ha impedito. Ma sono sicuro che i cittadini del mio Comune hanno compreso dove risiede la verità, l’onestà e la trasparenza. E’ l’ultima volta che parlerò di questi temi perché i cittadini di Pietrasanta hanno bisogno di strade, decoro, sicurezza, meno Imu sulla prima casa, meno tasse sulla spazzatura e tanto tanto lavoro”.