Sfogo presidenti seggio: “Sottoposti a gogna mediatica”

14 giugno 2015 | 22:42
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Sfogo presidenti seggio: “Sottoposti a gogna mediatica”

Hanno aspettato la fine degli scrutini del ballottaggio i presidenti e i segretari di seggio che, due settimane fa, sono stati oggetto di accuse di irregolarità soprattutto dall’entourage di Massimiliano Baldini, escluso dal ballottaggio per una manciata di voti. Ed hanno emesso un documento in cui hanno respinto con forza le accuse di brogli nella prima tornata elettorale: “Presidenti e scrutatori – questo è il sunto del comunicato – sono esseri umani e come tali non sono esenti da errori. Ma respingiamo con forza le accuse che, senza verifica alcuna, sono arrivate soprattutto dagli organi di stampa e che hanno parlato di brogli e gravi irregolarità. Situazioni che, invece, non sono state riscontrate neanche dai tanti rappresentanti di lista presenti nei diversi seggi elettorali. Non ci stiamo a questa gogna mediatica e se ci sono responsabilità, come previsto dalla legge, saranno gli organi competenti a segnalarle”. Un duro j’accuse ed anche uno sfogo dopo due settimane di verifiche da parte delle diverse commissioni elettorali e di minacce di denunce al Tar. In attesa di conoscere cosa è successo davvero in quel lungo pomeriggio dell’1 giugno.

“Quest’anno, come in tutti gli anni in cui i cittadini sono stati chiamati ad esprimere la propria scelta tramite il voto – si legge nel comunicato integrale dei presidenti di seggio -, donne e uomini, giovani o meno, si sono mobilitati come scrutatori, segretari e presidenti, per comporre i seggi elettorali. In particolare va ricordato che i presidenti di seggio sono giuridicamente responsabili in prima persona, anche sotto il profilo penale, dello svolgimento delle operazioni di voto e di scrutinio. Onere svolto con competenza e grande passione, scevri di qualsiasi idea politica personale. A differenza delle scorse tornate elettorali però, chi esercita tale funzione, in un frangente sicuramente straordinario di scarto minimo tra due candidati per l’accesso al ballottaggio, è stato oggetto di aspre critiche che si sono spinte ben oltre gli oggettivi errori riscontrati, rasentando anche la diffamazione. Alla risonanza hanno contribuito in larga parte non tanto i candidati stessi, logicamente interessati ad un riconteggio, quanto i media locali che – in alcuni casi – senza verifica alcuna, hanno diffuso informazioni errate ingigantendo la realtà. Presidenti, segretari e scrutatori – prosegue la nota – sono persone ed in quanto tali, soggette all’errore. Specie se sottoposti ad un carico di lavoro prolungato e condensato dove sono richieste precisione e concentrazione. Errore che però prescinde assolutamente dalla propria volontà e che non può configurarsi come broglio. A riprova di ciò è importante sottolineare come non sia stata verbalizzata alcuna segnalazione in tal senso dai rappresentanti di lista presenti in gran numero in ogni seggio. Le imprecisioni e le inesattezze emerse dal vaglio dei verbali sono si censurabili, ma non possono essere oggetto di condanna a mezzo stampa. Eventuali colpe, se ritenute tali, saranno giudicate dagli organi competenti”. “La fiducia dei cittadini nelle istituzioni, rappresentate anche dai componenti i seggi elettorali è fondamentale per non scoraggiare ulteriormente il voto che già oggi risente di un’altissima disaffezione. Per questo le richieste di trasparenza e correttezza delle operazioni di voto e scrutinio sono doverose, ma senza per questo creare un clima di caccia alle streghe che non giova a nessuno”.