
“A due settimane di distanza dal rotondo successo nelle regionali in Toscana, con ampia riconferma di Enrico Rossi e Pd in crescita di quattro punti rispetto a cinque anni fa, in queste ore dobbiamo masticare amaro a causa dell’esito per noi negativo dei ballottaggi ad Arezzo, Viareggio e Pietrasanta”. E’ il primo commento all’esito del ballottaggio del segretario regionale del Pd della Toscana, Dario Parrini. “Rivolgiamo un sincero augurio di buon lavoro ad Alessandro Ghinelli, Giorgio Del Ghingaro e Massimio Mallegni – aggiunge -, e un altrettanto sincero ringraziamento a Matteo Bracciali, Luca Poletti e Rossano Forassiepi: i nostri candidati a sindaco ce l’hanno messa tutta ma sono stati sconfitti”.
“In questi tre comuni, già governati a lungo in passato dal centrodestra – ricorda Parrini – il Pd e il centrosinistra tornano minoranza. Faremo un’opposizione coerente e determinata – annuncia -, sicuri che sapremo imparare dagli errori compiuti in questa occasione e vincere le prossime elezioni. Apriremo, insieme ai gruppi dirigenti territoriali del Pd, una riflessione minuziosa sulle cause di questa battuta d’arresto. Non ci faremo sconti. Certo – annota il segretario toscano del Partito democratico – non hanno giovato le polemiche che nella settimana ante-ballottaggio hanno visto il Pd sotto attacco nel dibattito pubblico nazionale su questioni spinose come Mafia Capitale, il governo di flussi migratori di carattere eccezionale e l’allarme-sicurezza nelle nostre città. Ma sarebbe sciocco non sottolineare che sul voto per i sindaci è sempre largamente prevalente il peso dei fattori locali. E questa tornata elettorale da questo punto di vista non fa eccezione”.
“Nella stessa prospettiva di grande attenzione alle scelte compiute dal nostro partito nei singoli comuni – prosegue Parrini – dovremo analizzare i risultati ottenuti negli altri dieci capoluoghi di provincia e in generale nei 105 comuni con più di 15 mila abitanti dove si è votato ieri”, afferma Parrini facendo riferimento al panorama nazionale. “Negli undici capoluoghi di provincia dove si è votato ieri (del dodicesimo capoluogo al voto, Enna, soltanto domani sapremo i risultati), passiamo da un vantaggio di 7 a 4 per il centrosinistra a un vantaggio di 6 a 4 per il centrodestra, mentre a Fermo vince una lista civica estranea ai principali partiti: il centrosinistra strappa 2 capoluoghi di provincia al centrodestra (Mantova e Trani) mentre il centrodestra ne strappa 4 al centrosinistra (Venezia, Arezzo, Matera e Nuoro). Nei 105 comuni con più di 15 mila abitanti il centrosinistra va al governo in 16 comuni dove era all’opposizione e perde in 21 comuni dove governava”.