
“Pur avendo il massimo rispetto della storia politica di Daniela Santanchè, non credo proprio che sia il caso di sostituire lo “squalo” Denis con la “pitonessa” Daniela, come avrebbe fatto capire la stessa politica piemontese in una intervista pubblicata sabato”. Questo il commento del coordinatore provinciale di Forza Italia, Maurizio Marchetti, che spiega: “Questo perché Forza Italia in Toscana non è uno zoo, ma soprattutto perché, come è stato dimostrato nella presentazione di pochi giorni fa a Firenze, ora il gruppo dirigente toscano del partito ha uno spessore diverso, una voglia di tornare a essere protagonista e non al rimorchio di nessuno, di offrire una vera alternativa a una sinistra logora e pericolosa, ha dimostrato di avere dirigenti assolutamente in grado di guidare questo cambiamento”.
“Senza avere niente contro Daniela Santanchè – prosegue Marchetti – che curiosamente è stata descritta spesso come un Verdini al femminile, è bene che la parlamentare continui a fare il suo lavoro a Roma o dove preferisce, si occupi di Forza Italia a livello nazionale che ci sembra ce ne sia bisogno e lasci la Toscana per le sue vacanze e i suoi affari come socia del locale che ha con Briatore. La Toscana non ha bisogno di commissari. Dopo avere chiuso l’esperienza Verdini, siamo del tutto in grado di procedere a quel rinnovamento nei modi e nelle idee attraverso il nuovo gruppo dirigente delle province e della regione. Visto che la Santanchè si dichiara amica di Verdini, oltretutto confligge un po’ con la nostra necessità di discontinuità dal passato. Naturalmente, se vorrà sostenere il nostro sforzo, Daniela Santanchè è bene accetta, ma ricordiamo che in altre formazioni politiche si è già occupata della Toscana senza particolari risultati elettorali”.
“Per il momento la ringraziamo – conclude iil dirigente azzurro – ma portiamo avanti il nostro progetto che vuole coinvolgere di nuovo, dal basso, tutti quelli che credono nei valori in cui crediamo noi. Del resto non basta rilasciare una intervista, che dura una giornata, per coinvolgere il territorio o i tanti militanti delusi. Questo lo si può fare con un’azione quotidiana, quella che stiamo facendo da qualche tempo a questa parte. Ottenere di nuovo i consensi di un tempo è possibile, ma solo lavorando duro, incontrando le persone in giro e facendo riunioni nelle sedi di partito e non nei locali alla moda come il suo, molto bello, ma lontano dai problemi quotidiani di tante persone”.