Provinciali, un listone unico per il centrodestra

21 agosto 2015 | 07:42
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Provinciali, un listone unico per il centrodestra
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Provinciali, un listone unico per il centrodestra
Provinciali, un listone unico per il centrodestra

Fare fronte unitario in una lista civica o non presentarsi affatto? La certezza è che il centro-destra dice no all’accordo istituzionale con le forze di maggioranza per un listone unico alle elezioni provinciali. E’ quanto emerge dalla riunione delle forze di destra a livello territoriale svoltasi ieri sera (20 agosto) all’Eurostars Hotel di Lucca, con l’intento di elaborare una strategia comune in vista della tornata elettorale del 21 settembre con cui sarà eletta la giunta ad interim di Palazzo Ducale. Un incontro che ha riscosso il consenso di circa ottanta persone fra consiglieri comunali e militanti di partito e che ha visto protagonisti i cinque primi cittadini di centro-destra dell’area provinciale: Vittorio Fantozzi sindaco di Montecarlo, Maurizio Marchetti sindaco di Altopascio, Massimo Mallegni da poco rieletto a Pietrasanta, Mario Puglia di Vagli e Michele Giannini di Fabbriche di Vergemoli.

“Ho lanciato l’appello per questa riunione – ha spiegato in apertura Fantozzi – perché mi sono sentito in dovere di chiamare a raccolta il centro-destra di tutta la Provincia sulla basa di un principio: cogliere l’opportunità che si presenta con le prossime elezioni per raggruppare la nostra comunità. Da ora in avanti dobbiamo cercare di costruire qualcosa di alternativo al centro-sinistra, mandare in consiglio provinciale tre o quattro leoni pronti a preparare il terreno per le prossime amministrative. E’ necessario elaborare una piattaforma di lavoro che consenta ai consiglieri comunali del territorio di mettersi al servizio di tutti con metodi nuovi e per farlo dobbiamo partire con un coordinamento per aree geografiche. Riuscire a rimetterci in cammino è un atto di orgoglio e per farlo non ci mancano né energia né intelligenza: ne saranno felici tutti quegli elettori che potranno finalmente tornare a votare con la convinzione che il popolo italiano possa contare ancora”.
Obiettivo della riunione è stato proprio quello di gettare le basi per una rinascita ideologica che, nelle intenzioni dei promotori, dovrebbe culminare con la realizzazione di un piano programmatico in grado di condurre il centro-destra lucchese “verso la riconquista del territorio e di un elettorato disilluso e disincentivato alla partecipazione politica a causa delle spaccature interne alle aree politiche”.
“Indubbiamente – ha esordito Marchetti – si tratta di un periodo critico, con le dimissioni del presidente Baccelli che arrivano oltre la metà di luglio, lasciano a disposizione una manciata di giorni per presentare le liste. Dobbiamo comunque rimboccarci le maniche e pensare al miglior modo per affrontare la chiamata al voto: una lista civica espressione di tutti i partiti di centro-destra con un candidato presidente deve essere la formula da privilegiare se vogliamo vincere. Finora ci siamo presentati separati e, come dimostra l’odierna ripartizione del potere a livello territoriale, su 34 Comuni della Provincia solo 5 sono amministrati dal centro-destra. Riflettiamo su questi risultati e prendiamoli come esempio da non ripetere in futuro: se vogliamo iniziare a riprenderci gli altri 29 Comuni i tempi dei litigi e degli scontri devono essere superati. Quella di settembre è una tornata elettorale di poco conto, anche in considerazione del fatto che vincere è impossibile, ma dobbiamo sfruttarla a nostro vantaggio, viverla come un momento per confrontarci in maniera unita e lanciare un segnale importante all’elettorato che oggi appare disorientato”.
La chiamata alle urne questa volta non sarà per i cittadini, bensì per sindaci e consiglieri comunali di tutta l’area provinciale. La legge elettorale si basa su un sistema di ponderazione dei voti che attribuisce maggior peso ai consiglieri dei Comuni con più abitanti, che allo stato attuale delle cose risultano essere amministrati dal cento-sinistra. “Abbiamo una responsabilità enorme nei confronti del 50% dell’elettorato che non è andato alle urne negli ultimi anni – ha dichiarato Mallegni -: la responsabilità di fare un passo indietro rispetto ai partiti e presentarci non come centro-destra ma come un’ alternativa al Pd, che è esploso. Un’alternativa che sappia governare e fare gli interessi della popolazione. In vista delle elezioni provinciali tre strade si aprono di fronte a noi: non presentare alcuna lista e dunque fare un’azione politica per dimostrare che a noi non interessa stare in un ente che deve essere abolito, sedere ad un tavolo con la maggioranza per fare un accordo istituzionale oppure presentare una lista unica di centro-destra”. A restringere immediatamente il campo delle opzioni vagliabili è stato il presidente della Lega Nord Toscana, Francesco Pellati: “Noi mai con il centro-sinistra – ha chiarito -: su questo punto non siamo disposti a negoziare. Le imminenti elezioni rappresentano, casomai, un’occasione da cui può nascere un movimento di riscossa del territori, perché se c’è una Provincia in Toscana che possiamo contenderci con la sinistra è proprio quella di Lucca. Il fatto che il Pd abbia in mano l’85% del territorio è dovuto unicamente alle nostre divisioni, ma ricordiamoci che oggi la frammentazione all’interno del Pd è addirittura più preoccupante e questo apre scenari interessanti per noi”.
Per presentare le candidature alla carica di presidente sono necessarie 71 firme, mentre per la lista dei consiglieri ne sono sufficienti 24. Tenendo conto del quadro politico attuale e del sistema di voto, l’aspettativa dei capigruppo è quella di ottenere tre o quattro seggi in consiglio provinciale. “Di fronte alla situazione che viviamo oggi – ha detto Puglia – dobbiamo fare un discorso di convenienza, di opportunità e non più politico. Dal canto nostro siamo un Comune piccolo che ha voglia di fare squadra e sostenere i candidati di centro-destra in una lista unica”.
“Meglio esserci che non esserci – ha detto Giannini – i nostri consiglieri dovranno contare in termini di servizi che riescono a dare alla popolazione che rappresentano”.
Da Viareggio la risposta arriva chiara ed inequivocabile: “Il nostro principale punto di riferimento deve essere uno soltanto- ha affermato il consigliere comunale Massimiliano Baldini-: non vi è alcuna possibilità di stipulare alcun tipo di accordo con il Pd. E’ necessario ed obbligatorio ricostruire un fronte unito e credibile per presentarsi preparati ai tanti appuntamenti che abbiamo davanti: le elezioni provinciali dovranno essere l’occasione per alzare la bandiera del centro-destra”.
Netta anche la posizione del consigliere comunale di Lucca, Lido Fava, che ha chiarito di “non concepire e di non essere disposto a votare a favore di una lista istituzionale che includa il centro-sinistra”. Pensiero, questo, confermato anche da Capannori: “Né ora né mai staremo con la sinistra- ha insistito il consigliere comunale Giada Martinelli – la risposta è una lista unica di destra per far vedere che siamo in grado di ripartire”. E se Versilia, Piana e Lucca centro respingono con forza l’ipotesi di un listone misto con le forze di maggioranza, in favore di una rinnovata coalizione di destra, anche l’area della Mediavalle e Garfagnana sembra intenzionata a muoversi in questa direzione, sebbene non manchino voci alternative, come quella del consigliere comunale di Barga, Luca Mastronaldi, che, sposando una delle ipotesi delineate dal sindaco Mallegni, ha sostenuto che “sarebbe meglio non presentare liste per queste elezioni e risolvere prima i problemi di gestione territoriale e di scarsa attenzione verso i comuni periferici: questo- ha detto – per poter dire che siamo una coalizione. Per il momento non siamo niente”. Il termine ultimo per la presentazione delle liste è fissato per il 31 agosto. La raccolta firme per presentare le candidature è già partita ieri sera.

Jasmine Cinquini

FOTO – L’assemblea del centrodestra a Lucca