Provinciali, la sfida del centrodestra. Fantozzi: “Dalle parole siamo già passati ai fatti”

25 agosto 2015 | 06:22
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Provinciali, la sfida del centrodestra. Fantozzi: “Dalle parole siamo già passati ai fatti”

Centrodestra unito per le provinciali, la soddisfazione di Vittorio Fantozzi. Il primo cittadino di Montecarlo, infatti, vede i primi segnali concreti dopo l’incontro di giovedì scorso. “C’è un seguito – dice – alle parole di giovedì sera a Lucca, si chiamano fatti. È un primo fatto quello di aver deciso una linea politica chiara che non prevede accordi con il Pd procedendo a formare una lista unitaria del centro destra ed è, altresì, un fatto quello di considerare la ridicola elezione in provincia come un’opportunità da cogliere per chiamarsi a raccolta e avviare un percorso che aggreghi l’area politica alternativa alla sinistra. Ed è un fatto – fatto grandioso – il movimentismo di queste ore. Dalla Versilia alla Garfagnana, passando per la città e la piana si susseguono le chiamate, il passa parola diventa contagio e si programmano incontri tra consiglieri, sindaci e simpatizzanti dove definire nomi e contenuti in vista delle scadenze per il voto provinciale”.

“Ci riconosciamo – dice Fantozzi – spesso ci conosciamo per la prima volta, torniamo a parlarci e confrontarci, ciascuno arrivato per la propria strada alla consapevolezza che solo uniti, in una ritrovata ma rinnovata unione del centro destra, si possa vincere. Se ne sono accorti anche nel Pd, riprova ne sono le reazioni stizzite di alcuni primi cittadini, da un lato gli amanti delle ammucchiate in stile governo Renzi, dispiaciuti che sia saltato con l’inciucio anche il proprio ruolo di tessitori locali dell’attesissimo ‘partito della nazione’, dall’altro i trombati o rancorosi a diverso titolo contro l’attuale classe dirigente locale che, privi di sostegno perfino nelle proprie fila, hanno bramato di usarci per le loro ripicche”.
“Non si distragga nessuno nel centro destra – chiude Fantozzi – Quello che occorre adesso è restare in movimento, mettersi in gioco contribuendo ciascuno nel proprio ruolo dal proprio territorio, lasciare da parte le tessere di partito, superare i contrasti di ordine personale, usare il meglio di noi creando con nuove regole le fondamenta di quella piattaforma politica, necessariamente programmatica e rivolta all’amministrazione del territorio nella prima fase, nella quale conservare ciascuno le rispettive identità ma dalla quale poter centrare il momento elettorale”.