Giannini (Pd): “Marchetti gioca a fare l’Orban, ma sugli immigrati dà i numeri”

22 settembre 2015 | 13:53
Share0
Giannini (Pd): “Marchetti gioca a fare l’Orban, ma sugli immigrati dà i numeri”

“L’Orban della Valdinievole”. Così il segretario del circolo Pd Lucca Sud Gianni Giannini “ribattezza” il sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti dopo lapparizione alla trasmissione televisiva Dalla vostra parte di Rete 4 in cui il primo cittadino ha minacciato addirittura lo sgombero per chi dovesse ospitare dei profughi.

“Vien da chiedersi se ‘l’Orban della Valdinievole’ ha conoscenze storiche della cittadina che amministra, oltre quelle del puro interesse economico che porta a partecipare a progetti turistici di rivalutazione in termini folkloristici delle tradizioni. Il 12% (in realtà 14.5%) di immigrati che lei giustifica come somma saturazione della società altopascese  ammontava al 31/12/2013,  a 2234 stranieri residenti stanziali, di cui circa  ‘solo’ 487 provenienti da Paesi oggi interessati dalle recenti migrazioni di massa. Tutti residenti stabili, con lavoro autonomo (imprenditori e/o dipendenti ), economicamente indipendenti e contribuenti.  Secondo percentuali stabilite dalla Regione Toscana, l’accoglienza degli immigrati legati alla attuale emergenza immigrazione,  viene richiesta con un rapporto 1>600 residenti. Al Comune di Altopascio, sede storica del più grande progetto di ospitalità del Medio Evo, spetterebbero 26 nuovi ospiti. Un numero ‘irrisorio’ e compatibile con un territorio che vanta un tessuto industriale di spicco in Toscana”, scrive in una lettera aperta Giannini, criticando la sparata di Marchetti.  “Lei – aggiunge – potrà anche usufruire delle facoltà giuridiche conferitegli e mostrare il lato duro delle sue convinzioni,  ma il peso storico delle sue decisioni ricadranno sulla valutazione della sua azione amministrativa, lasciando però  un peso morale insopportabile di cui la cittadinanza intera di Altopascio dovrà farsi carico, anche se molti preferirebbero evadere dalle antistoriche mura  xenofobe che lei cerca di costruire. Se invece le sue posizioni, da buon navigato politico alla continua ricerca di un posto in prima fila, dovessero variare, per coscienza o per convenienza, ricordi che in futuro potranno  sempre presentarsi possibilità di  nuovi e  qualificanti gemellaggi con città dell’Eritrea, Nigeria o  Siria,  e chissà che molti suoi cittadini non usufruiscano anche delle possibilità di lavoro offerte dalle devastazioni delle guerre  o per  solidali  progetti di cooperazione economica”.