Centrodestra unito, nel mirino la conquista dei Comuni

24 settembre 2015 | 10:46
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Centrodestra unito, nel mirino la conquista dei Comuni

Il centrodestra sotterra l’ascia di guerra delle polemiche post voto, dopo una giornata intensa di chiarimenti, e ribadisce le intenzioni di unità, verso i prossimi appuntamenti amministrativi, fatta di fusione fra civismo di area e partiti tradizionali. Lo fa ribadendo l’analisi del voto alle elezioni provinciali e sottolineando un successo che va oltre le aspettative e che ha permesso di sfiorare il quarto consigliere, sfumato solo per la pesante assenza alle urne di Massimiliano Baldini, già candidato sindaco a Viareggio e di un consigliere viareggino della Lega Nord, Domenico Trinchese.

L’obiettivo dichiarato è quello di andare al voto delle prossime primavere con un unico simbolo e un’unica lista, in cui vengano rappresentate idee, istanze, proposte di tutta un’area che negli ultimi anni è rimasta senza (o con troppi) punti di riferimento. Il percorso è avviato, insomma, forse dell’attrazione, questo dicono dati alla mano i consiglieri provinciali eletti e il già candidato alla presidenza Michele Giannini, delle preferenze degli scontenti dello strapotere del Pd in Provincia. Che, proseguono i consiglieri, avrebbe dovuto stravincere ed invece ha solo vinto, lasciando sul campo vittime illustri, come il vicepresidente in pectore Del Dotto, sindaco di Camaiore.
“Abbiamo raccolto – conferma Giannini – non solo tutti i voti dei consiglieri di area di centrodestra ma anche voti di chi non si poteva direttamente riferire a quell’area. Nei nostri calcoli della vigilia, infatti, arrivavamo scarsi a 120 voti. Di questi non tutti sono venuti a votare per motivi logistici o per dare un segnale di contrarietà alla riforma in atto per la trasformazione delle Province. Questo significa che abbiamo attratto i voti del mondo civico che non ritenevamo di avere. Voti di persone che fanno politica, cui abbiamo evidentemente presentato un progetto che è stato ritenuto meritevole”.
Da qui riparte, seppure fra qualche distinguo che probabilmente accompagnerà l’autunno della politica provinciale, la sfida al Pd e al governo di paesi e città: “Cogliamo l’occasione per lavorare meglio – prosegue Giannini – e di prepararci al futuro non solo con i tre consiglieri eletti in provincia, un mix di esperienza e di volti nuovi ma anche con elettori e simpatizzanti. Un segnale forte del fatto che ci stiamo ristrutturando. Basti pensare che, in provincia, governiamo 5 Comuni su 33 e alla fine abbiamo collezionato solo 100 voti di scarto. Significa che anche qualcuno del Pd o del centrosinistra non è contento di come stanno andando le cose”.
Insomma, è un volemose bbene collettivo, quello di Giannini: “Si va avanti – conclude – d’amore e d’accordo dopo un risultato che ci soddisfa e ci stupisce e che ha permesso di eleggere oltre all’esperto sindaco di Altopascio, Maurizio Marchetti, anche Riccardo Giannoni, che potrebbe essere un ottimo candidato sindaco di Porcari e Mimma Briganti, che, a differenza di Del Dotto, ha raccolto i voti dellla Versilia. E’ rimasto fuori per un soffio Simone Simonini, rappresentante della Lega e di una zona, quella della Mediavalle e Garfagnana, dove la penetrazione del centrodestra è ancora più difficile”.
I temi da affrontare sono quelli della viabilità, del trasporto pubblico, dell’edilizia residenziale, tutte problematiche che stanno a cuore a questo centrodestra di cui “l’elettore – dice ancora Giannini – ha colto la capacità di rinnovarsi. E lo coglierà ancora di più quando si troverà di fronte a liste uniche che accomunino il mondo civico, i partiti e tutte le proposte in termini di idee a cui siamo aperti senza restare ristretti all’interno di un partito”.
Marchetti e Giannoni, dal canto loro, chiudono la polemica che li ha visti, più o meno velatamente, l’uno contro l’altro armati negli ultimi giorni. Preferiscono parlare di temi concreti e dei numeri del voto. “Il lavoro che faremo – dice Marchetti – sarà un lavoro importante, a cominciare dalla Provincia che finora ha coperto le sue difficoltà con la vendita delle azioni Salti. Ma li ha risolti per un certo periodo perché quelle risorse vanno ad esaurirsi. Il futuro, infatti, è pieno di incertezze. A cominciare a quello dei dipendenti, di cui appoggiamo lo stato di agitazione permanente. Dall’altre occorre fare in modo che le poche risorse che ci sono vengano spese nella direzione giusta e senza inutili promesse. I temi principali, oltre al personale, sono le scuole e le strade. Non solo le grandi infrastrutture per cui si sono fatti tanti annunci e ora si dà la colpa al Cipe che non sblocca i fondi necessari. Ma anche il resto della viabilità e l’edilizia scolastica, che, anche in questo caso dopo le promesse elettorali, è stata lasciata in secondo piano”.
“Questa è la strada giusta da percorrere – aggiunge Giannoni – Quando c’è un centrodestra capace di unirsi è in grado di portare risultati. Dall’altra parte politica si sono affannati a definire quello per Menesini un voto compatto. Ma non è così perché molti non si sono presentati o chi lo ha fatto non lo ha votato, come dimostrano le 24 schede bianche e le 4 nulle. E inoltre un sindaco importante come Del Dotto non è neanche entrato in consiglio comunale. Tutti hanno potuto capire, dunque, che occorre ritrovarsi per ripartire per riconquistare altre amministrazioni comunali e così faremo, già partendo dall’attività dei consiglieri provinciali in questa riforma a metà che non è facile da gestire. Le nostre battaglie cercheranno di stimolare e di insistere soprattutto su tutti quegli impegni presi e non concretizzati dall’amministrazione di centrosinistra”.
“Auspico – conclude Mimma Briganti – dopo questo segnale forte che si riesca a trovare la capacità di stare insieme e dialogare per vincere e ritrovare posizioni e ruoli del passato. Partendo da due temi che mi stanno molto a cuore, la scuola e la cultura”.

I numeri del voto
Alternativa Civica torna anche sul voto numerico espresso dai consiglieri al voto domenica. Giannini conferma, con forza, che il centrodestra unito ha attratto anche voti non di area: “Voti – dice – di consiglieri liberi”. “Lo dimostra in particolare il voto della Garfagnana – spiega Giannoni – dei comuni più piccoli. A Giannini sono andate 42 preferenze mentre alla lista ne sono andate 26. Considerando che quattro dei consiglieri di area aventi diritto non sono venuti al voto e che potevamo contare in potenza su 28 voti è evidente che qualcuno ha espresso la preferenza per il candidato presidente Giannini mentre per le liste si è orientato sul Pd e in particolare su Mario Puppa”.
Voti che non sono bastati per eleggere, comunque, il quarto consigliere per cui sono mancati 702 voti ponderati. Per cui pesa la “defezione” dei due esponenti viareggini. “Per noi – commentano in coro i consiglieri di centrodestra – sarebbe stato un trionfo mentre per il Pd sarebbe stato un vero e proprio dramma, visto che sarebbe saltato un altro consigliere versiliese. Peccato”.

Mondo civico e partiti: questione di equilibri
Il civismo di centrodestra, rappresentato da Vittorio Fantozzi, sindaco di Montecarlo e il mondo dei partiti, quello che incarna al momento Maurizio Marchetti, primo cittadino di Altopascio, provano ripartire nel segno del dialogo. In questo senso Giannini fa da pompiere: “Le due “anime” – dice – vanno di comune accordo e l’idea è quella di confluire in soggetti unici. E’ ovvio che quando qualcuno cresce cerca di farsi spazio ma tutti abbiamo lavorato per raggiungere un risultato e non è c’è alcuna competizione fra i partiti e le liste civiche. E poi in qualche modo dimostriamo maggiore attività rispetto a Pd e ciò dimostra che possiamo combattere”. “La ricetta vincente – conferma Giannoni – è stata proprio l’occasione di confronto fra partiti e realtà civiche locali per attrarre anche tutti coloro che non si riconoscono nel Pd”.
Intanto Marchetti ha incontrato ieri (23 settembre) i rappresentanti di Fratelli d’Italia (Staccioli, Santi Guerrieri e Zucconi) e della Lega Nord (Petitti): “Un incontro in cui i partiti – dice – si sono dimostrati in piena sintonia nello stimolare il rapporto con le realtà civice della provincia. Questo è un elemento che è emerso con forza”.
Avanti così, dunque, e già la prossima settimana si potrebbe tenere un nuovo incontro di Alternativa Civica per programmare il futuro più prossimo. E rimarcare la necessità dell’alternanza dopo anni di strapotere del Pd e in particolare della sua componente renziana.

Enrico Pace