Agenda Per Lucca: “Gesam un bene da preservare”

22 gennaio 2016 | 07:59
Share0
Agenda Per Lucca: “Gesam un bene da preservare”

Anche Agenda per Lucca interviene sulla querelle Gesam. “Stanno arrivando a me e a noi di Agenda per Lucca – dice Michele Francesconi – molti messaggi e sms da parte di cittadini preoccupati. L’annunciata e possibile svendita di Gesam, che segue alle svendite recenti e repentine della Clap e della Salt, pone inquietanti interrogativi sulle reali intenzioni dell’amministrazione Tambellini. I cittadini, che non sono ingenui, se ne stanno accorgendo e noi di Agenda per Lucca siamo con loro: è possibile che su ogni terreno, da ultimo sulla vicenda Gesam, la città di Lucca, rappresentata evidentemente da un’amministrazione molto debole, perda continuamente potere contrattuale? È possibile che il sindaco Tambellini voglia scindere la partecipata in due società, senza creare un dialogo con i tanti lavoratori che rischiano il posto di lavoro e che sono già scesi in piazza?”.

“La forza di Lucca in questi ultimi 70 anni – prosegue Francesconi – è stata quella di garantire ai cittadini un certo benessere e decoro, proprio perché, nei settori nevralgici e strategici della città, è sempre stata mantenuta un’autonomia gestionale e d’iniziativa da parte dell’amministrazione. Se anche fossero arrivati gruppi potenti di pressione e di interesse da fuori, l’amministrazione è sempre stata colei che salvaguardava anzitutto gli interessi dei cittadini. Il potere del Comune, fin dalla sua fondazione secoli e secoli fa, è proprio quello di difendere anzitutto l’interesse collettivo, prima che gli interessi o le pressioni di potentati regionali o nazionali. I signori che oggi sono seduti ai posti di comando della città stanno invece comportandosi in maniera opposta, portando Lucca ad un impoverimento del potere decisionale, di cui ogni giorno di più ci stiamo accorgendo”.
“Ci chiediamo, dove arriveremo domani? – è il commento di Agenda per Lucca – Scopriremo che anche Geal e Sistema Ambiente sono patrimoni a cui possiamo rinunciare? I cittadini condividono queste scelte, fatte da un sindaco eletto grazie ai voti di un terzo della popolazione lucchese? La città, nelle scelte che condizioneranno in modo radicale il suo futuro, non può essere lasciata all’arbitrio unico di un sindaco, che ha contrarie non solo tutte le opposizioni, ma anche parte della sua stessa maggioranza. Noi poniamo un problema politico. Quanto supporto cittadino ha il sindaco in queste decisioni nevralgiche? Sottoscriviamo punto per punto le critiche avanzate dalle diverse componenti dell’opposizione, dalla Giorgi al Martinelli, da Chiari ad Angelini, e poniamo un quesito politico. Veramente tutta la classe dirigente lucchese, gli imprenditori, i commercianti, i funzionari, gli operai possono acconsentire che la nostra città si impoverisca ancora di più, per dare più rilievo e forza agli interessi del capoluogo toscano che è Firenze? Veramente possiamo ancora tacere di fronte a questo depauperamento? Noi vogliamo credere con decisione che non sia così. Ci domandiamo se il sistema bancario lucchese, se il sistema delle Fondazioni, se il sistema delle categorie e camerale abbiano intenzione di continuare a tacere. Noi riteniamo che sia arrivato il momento delle responsabilità e chi si sente profondamente Lucchese e ama questa città ha il dovere di dire basta, ha il dovere di dire che non ci sta a vedere scelte che vanno solo nella direzione di impoverire Lucca sia da un punto di vista economico che di libertà e di autonomia. Noi dobbiamo impedire tutto questo per il bene dei nostri figli, per il bene della nostra città e per riprendere quel cammino intrapreso dai nostri padri che hanno reso la nostra città bella, indipendente e libera”.