
“Il nostro comune è fermo, insabbiato, incapace di programmare il futuro, impegnato solo a ridosso delle elezioni ad aprire in fretta e furia nuovi cantieri e tagliare nastri”. Con questa convinzione, Sara D’Ambrosio ha deciso di candidarsi a sindaco di Altopascio. Con una ricetta che passa per tre ingredienti fondamentali: “La voglia di rilanciare il nostro paese, l’entusiasmo per affrontare le sfide, nuove idee per Altopascio”.
Secondo D’Ambrosio, “Si sono perse molte opportunità e di recente, il nostro comune si è fatto scappare importanti investimenti. Altopascio insieme ad altri 42 comuni toscani era stato selezionato per partecipare a un bando regionale che stanziava 46 milioni di euro per progetti di innovazione urbana, per la realizzazione di un recupero del patrimonio edilizio pubblico, per aumentare i servizi socio-educativi e quelli socio-sanitari, per investire in eco-efficienza degli edifici e delle strutture pubbliche, in illuminazione pubblica intelligente e in mobilità sostenibile. Nonostante questa grande opportunità, dal comune di Altopascio non è uscito alcun progetto, alcuna proposta, nessuna idea è pervenuta agli uffici della Regione nonostante di aree urbane da riqualificare ce ne siano molte. La gran parte dei nostri edifici pubblici e in particolare le scuole ha bisogno di interventi strutturali di modernizzazione, nelle frazioni di poteva pensare a interventi di riqualificazione o ancora poteva essere l’occasione per progettare e realizzare un percorso ciclopedonale di collegamento tra le frazioni. Inspiegabile come Fagni, vicesindaco, assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici e mio aspirante avversario come candidato a sindaco, si sia fatto sfuggire un’opportunità come questa di rilancio e riqualificazione. Ai cittadini di Altopascio voglio dire che, con un nuovo metodo di lavoro e nuove idee, il nostro comune può realizzare grandi e piccole cose che oggi sembrano impossibili ma che tali non sono: esiste concretamente la possibilità di cambiare e di migliorare la nostra qualità della vita”.