Ztl e Misericordia, Angelini critica Comune

10 febbraio 2016 | 16:22
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Ztl e Misericordia, Angelini critica Comune

Niente accessi alla Ztl per i volontari della Misericordia, anche il consigliere di Governare Lucca, Piero Angelini critica duramente l’amministrazione comunale. “La scelta di impedire ai volontari della Misericordia di poter raggiungere liberamente il loro posto di lavoro, ha sollevato tante polemiche, innanzitutto per la sciatteria con cui Tambellini e Marchini, l’hanno effettuata – esordisce Angelini -; e cioè tramite un semplice e-mail, senza che venisse loro in mente di avere , con i responsabili della Misericordia, presenti in piazza dal 1818, se non un confronto, almeno un incontro. Noi vogliamo ritornare sulla vicenda, su cui molti si sono pronunciati, anche perché essa , a nostro avviso, è importante, per capire l’idea che l’amministrazione ha in verità, insieme a molti cittadini, della città e del centro storico”.

“Una premessa: molti cittadini hanno pensato, sbagliando, che i volontari della Misericordia avessero un pass che li autorizzasse ad entrare liberamente nel centro storico e che l’amministrazione, con la decisione presa, glielo abbia (a loro avviso giustamente) ritirato. Non è così. I volontari della Misericordia, infatti, in un numero esiguo (al massimo 4/5 al mattino e altrettanti nel pomeriggio), avevano semplicemente la possibilità, per il tempo necessario a prestare il loro servizio, di raggiungere Piazza S. Salvatore, parcheggiando, poi, le loro auto nell’autorimessa della Misericordia. La motivazione della decisione dell’amministrazione – aggiunge Angelini – è stata motivata, invero, da ragioni ridicole e infondate: la fontana del Nottolini risulterebbe ‘poco fruibile sia per i turisti che vogliono scattare foto’ ma anche per coloro che ‘vogliono rifornirsi di acqua’; ridicole, anche perché l’amministrazione, che si presenta così sensibile alla difesa dei beni artistici e del decoro urbano, è poi la stessa che, nella disattenzione della Soprintendenza, ha ricavato tre stalli per lo scarico merci, proprio a ridosso della Chiesa, con un ingombro della facciata evidente e insopportabile. Ma invero l’amministrazione, che non si cura dei reali problemi di congestione della città (basta pensare a Piazza S.Maria Bianca, Piazza S.Maria, via dell’Angelo Custode, in cui non riescono a camminare neppure i pedoni, ecc. ecc.), presenta il vero motivo della scelta dell’amministrazione in Piazza S. Salvatore quando dice di intervenire a difesa delle numerose attività commerciali, alcune delle quali beneficiano di concessione di suolo pubblico; che sono poi quelle che hanno protestato per la presenza, a loro avviso invadente, della Misericordia. La scelta dell’amministrazione e le motivazioni che l’hanno accompagnata ci sembrano francamente discutibili; e costituiscono una sottovalutazione delle ragioni ideali e storiche che essa, con tale scelta, mortifica. Infatti, io non ritengo che, in questa città, le ragioni del commercio, che certamente vanno difese e salvaguardate, debbano necessariamente annullare ogni altra ragione. E ritengo, per esempio, che le ragioni che stanno, giustamente, alla base del trattamento fatto a centinaia di turisti di poter raggiungere liberamente il loro hotel o la loro pensione nel centro storico, con la semplice segnalazione a Metro del numero della loro targa, non siano diverse da quelle invece riservate ai cinque volontari della Misericordia, tanto più che questi ultimi, a differenza dei primi, parcheggiano abitualmente nella rimessa della Misericordia; mentre la contestazione alla Misericordia di prendere troppo spazio con i loro automezzi, tanto da impedire la corretta fruibilità della fontana del Nottolini, richiama sgradevolmente il trattamento di favore riservato alle grandi piattaforme commerciali, che potrebbero essere quantomeno ridotte, dal momento che ingombrano, queste sì, quasi mezza piazza e che non rappresentano, in alcun modo, una risorsa, né per il turismo, né per la città. In conclusione, la giusta attenzione data al commercio, accompagnata però dalla espulsione di ogni funzione diversa (mandiamo la Misericordia a Campo di Marte, dicono alcuni cittadini), insomma la omologazione al commercio di tutta la città (tanto da portare avanti alla Manifattura l’idea nefasta della ‘cittadella del commercio’), non serve in alcun modo al rilancio della città e del suo centro storico, ma ne costituisce un ulteriore impoverimento; anche ai fini del turismo, che costituisce una risorsa importante, per tutti, vitale per i commercianti. Ne ho una personale esperienza. Ho conservato, dopo i miei studi e il mio lavoro in Germania, molti amici tedeschi, che, quando vengono a Lucca e arrivano a Piazza S.Salvatore, rimangono colpiti positivamente, oltre che del portale della chiesa, del fatto che, nel cuore della città, sia stato conservato un ente di carità e di misericordia, che considerano una testimonianza importante, della storia e della cultura lucchese; e desiderano spesso che io traduca loro le scritte in latino, che si leggono sulla facciata della Misericordia, a cominciare da quella, espressione della carità lucchese: dilige proximum tuum sicut te ipsum. Non penso affatto che che il loro amore per la città crescerebbe, se, a seguito delle misure dell’amministrazione, la Misericordia venisse allontanata dalla città. Tambellini e Marchini, invece, la pensano diversamente e ritengono che, per liberare la piazza, si debba fare una politica di espulsione dalla città della Misericordia; un ente che, nel 1815, perfino Napoleone aveva rispettato, per la sua evidente funzione sociale. Guarda in che mani è finita la nostra città”.