
Agenda per Lucca e l’economia in città. L’imprenditore Alberto Francesconi sottolinea le difficoltà del tessuto economico del territorio. “L’economia di Lucca – dice – le sue attività imprenditoriali, la sua tradizione artigiana, i suoi negozi, i suoi commerci, la sua industria, stanno vivendo un periodo di profonda sofferenza. Di fronte alla crisi nazionale, i cui dati di ripresa sono ancora troppo incerti per parlare di risalita, l’amministrazione di Tambellini si dimostra impassibile. La piccola impresa, che è la vera anima propulsiva del nostro territorio, è abbandonata a se stessa. Il sindaco ci sa indicare una sola azione della sua giunta mossa a sostegno delle tante famiglie, dei tanti medi e piccoli imprenditori, dei tanti cittadini che lavorano per far rimanere Lucca una città laboriosa e efficiente?”.
“Il sostegno alle imprese è inesistente – commenta Francesconi – L’incapacità dell’amministrazione a sostenere un tavolo di riunione e di concertazione con le imprese per costruire progetti e strategie è sotto l’occhio di tutti. E invece avremmo veramente bisogno – e noi come Agenda per Lucca ce ne vogliamo fare promotori – di stipulare accordi con le banche locali, di avviare progetti sulle infrastrutture, convenzioni e agevolazioni con le municipalizzate, strategie e proposte volte al sostegno di questo fondamentale tessuto economico e sociale. Avremmo veramente bisogno di un’amministrazione che cerca di limitare la burocrazia locale che spesso soffoca e inibisce il regolare e fisiologico svolgimento delle attività lavorative, così come avremmo bisogno che attuasse delle politiche di aiuto delle imprese locali. Non stiamo chiedendo che il potere pubblico si faccia padre e gestore dell’iniziativa privata. Stiamo dicendo che abbandonare a se stessa la media e micro impresa significa acuire la crisi, non combatterla. In un contesto dove la micro impresa non è più sostenuta e tutelata (l’unica associazione di categoria che ancora funziona è Assindustria Lucca che attraverso la fusione con Prato e Pistoia ha dimostrato di adattarsi alle difficoltà del mercato, cercando di riorganizzarsi per essere presente e garante delle nostre imprese), nel vuoto di rappresentanza e rappresentatività che permane non solo a livello locale, l’amministrazione comunale non è riuscita nemmeno a dialogare e confrontarsi con questo mondo”.
“I risultati – dice l’esponente di Agenda per Lucca – sono sotto gli occhi di tutti: circa 21mila attività hanno chiuso i loro battenti in Toscana, di cui 8000 imprese artigiane. 1200 attività hanno cessato in Provincia di Lucca. Pensiamo a quante famiglie corrispondono, a quanti padri e madri hanno perso lavoro, a quanti figli perdono speranza di un futuro lavorativo nella nostra città. Chi gestisce un’impresa che sopravvive, così come chi gestisce un’impresa che ahimé fallisce, è un eroe che ogni giorno combatte con tasse, burocrazia, cavilli, imposizioni, difficoltà, che mai questa amministrazione ha diminuito. Solo chi vive ogni giorno il mondo reale, capisce le difficoltà di un sistema bloccato, un’economia senza strategie, senza tutela che naviga “a vista”. Lucca è una delle tante città italiane dove la crisi nazionale e locale morde duramente. Basta fare una passeggiata in via Fillungo per capire che si è persa tutta la peculiarità del nostro commercio. Non è vero che è la naturale evoluzione del mercato. Se non si creano tutele, condizioni e prospettive alla tipicità del nostro patrimonio genetico commerciale, sopravviveranno soltanto i grandi marchi internazionali che se ne fregano della territorialità: per loro produrre a Lucca, a Cesena o a Belgrado è la stessa cosa. Abbiamo lasciato che la città perdesse la propria identità imprenditoriale, e lo dice una persona che, con mille fatiche e risparmi, tira avanti un’azienda che ha 100 anni di storia. Nel 2015 sono stati ben 190 i fallimenti in Provincia di Lucca di cui molti posizionati nel nostro comune. Ben 3mila le esecuzioni immobiliari in Provincia e 400 le famiglia che non hanno potuto far fronte al pagamento dei mutui vedendosi portare via la casa. Il nostro Sindaco è a conoscenza di tutto questo? Risponde anche qui con il silenzio o alzando le spalle? Da qui alle prossime elezioni amministrative c’è ancora molto tempo per chi soffre per uno sgombero o per un fallimento. Noi, come Agenda per Lucca, abbiamo profondamente a cuore chi patisce questi dolori, questi sacrifici, e non li dimentichiamo. Governare una città significa anche saper comprendere e gestire il suo territorio, ricordando sempre che il sistema economico rappresenta la tenuta sociale di una comunità e ne caratterizza la qualità della vita presente e futura”.