
Garantire il mantenimento del livello dei servizi. Anche i Socialisti e Democratici di Lucca intervengono sulla vertenza per la gestione delle case di riposo del Comune. “I sindacati – si osserva – parlano di una riduzione di oltre 30 addetti e questo è, senza ombra di dubbio, da evitare in quanto la riduzione di personale porterà inevitabilmente anche ad una riduzione dei servizi offerti. Riteniamo che sia importante mantenere i livelli attuali di qualità e di eccellenza raggiunto nelle strutture Rsa pubbliche nel nostro Comune”.
“E’ inutile, come sta facendo l’attuale amministrazione – aggiungono Socialisti e Democratici -, sbandierare che anche con questi tagli e un risparmio di oltre 400.000 euro verranno comunque rispettati gli standard. Riteniamo che debba, in questo specifico caso, essere rispettata la qualità del servizio e non come ormai da troppo tempo avviene, far prevalere il risparmio e il contenimento della spesa pubblica. Le due residenze storiche, la Pia Casa e la residenza di Monte S. Quirico, dove il comune di Lucca ha negli anni investito molto denaro e molte energie deve assolutamente mantenere gli attuali standard, è impensabile, ad esempio non mantenere una sorveglianza sanitaria nelle ore notturne ed affidarsi completamente al servizio del 118. Attualmente la sorveglianza sanitaria è garantita da personale infermieristico presente 24 ore su 24 in ogni struttura. E’ altresì impensabile rinunciare alla presenza fondamentale degli educatori che con il loro operato mantengono vivi gli interessi e riescono a far riempire giornate degli ospiti nelle strutture con diverse attività ricreative, riabilitative e socializzanti. E’ fondamentale che in questa battaglia i lavoratori, le organizzazioni sindacali e i parenti degli attuali ospiti nelle strutture combattano fianco a fianco. E’ parimenti importante che la cittadinanza tutta faccia sentire ai nostri amministratori l’importanza di questa operazione che riguarda tutto il territorio comunale con particolare attenzione alle fasce più deboli come anziani e cittadini non autosufficienti. Questa, in particolare, non è solo una mera rivendicazione sindacale legata alla occupazione ma è una battaglia di civiltà che direttamente o indirettamente interessa tutta la cittadinanza”.