Angelini: “Gesam, regalo Pd a Toscana Energia”

16 febbraio 2016 | 08:39
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Angelini: “Gesam, regalo Pd a Toscana Energia”

Gesam, ovvero la soluzione finale. Piero Angelini di Governare Lucca, con una lunga requisitoria, smonta dal suo punto di vista la posizione del Comune che punta verso la scissione asimmetrica fra Gesam Reti e Gesam Servizi.
“Il sindaco Tambellini – dice Angelini – pochi giorni fa, ha annunciato che, presto, svelerà in Consiglio comunale il futuro della Gesam spa; svelerà, però, come si evince dalle carte inviate ai consiglieri, quanto deciso da lui e Bortoli, con l’assistenza di Ugo Fava, ormai da tre mesi, di liquidare cioè la partecipazione del Comune in Gesam Spa, a favore di Toscana Energia (usando il metodo Clap), nonostante che Gesam spa sia sempre stata un’azienda che ha dato prestigio al Comune, oltre che consistenti utili, per non meno di 2 milioni all’anno”.

“L’atteggiamento di Tambellini, Bortoli (e Fava), per quanto riguarda la liquidazione della partecipazione del Comune in Gesam spa – prosegue il professore – sembra tratto dalla favola di Fedro. Il lupo e l’agnello, spinti dalla sete, erano giunti allo stesso ruscello. Il lupo stava più in alto, assai più sotto l’agnello. Spinto dalla voracità e in cerca di un pretesto, chiese il lupo all’agnello: perché mi intorbidi l’acqua? Con voce esile, rispose l’agnello: come posso intorbidirla, se l’acqua scorre da te a me. Contraddetto dalla forza dell’evidenza, disse allora il lupo irritato: sei mesi fa hai parlato male di me. Sempre più esilmente rispose l’agnello: in verità non ero ancora nato. Allora, spazientito, disse il lupo: tuo padre per Ercole, disse male di me; e così dicendo l’afferrò e lo sbranò. Questa favola, conclude Fedro, è stata scritta per coloro che, con falsi pretesti, (s)opprimono gli innocenti. Anche per la Gesam spa è avvenuto qualcosa di analogo. La scelta di effettuare la scissione asimmetrica, cioè quella di acquisire al Comune l’intera partecipazione di Gesam spa, nelle due società Gesam Gas & Luce spa e Gesam Energia spa (mettendole poi sotto il controllo di Lucca Holding spa), dando in cambio a Toscana Energia l’8 per cento circa delle azioni Gesam di proprietà del Comune, è stata giustificata dai ‘lupi’ Tambellini e Bortoli con l’imperio della nuova disciplina europea, contenuta nella direttiva 2014/24/Ce, che impedisce di dar vita a società partecipate, se non a seguito di gare ad evidenza pubblica. Con voce esile abbiamo ribattuto al giureconsulto Tambellini in consiglio comunale: ma scusate quella direttiva non è stata ancora recepita nell’ordinamento italiano e dunque non è valida; quando poi sarà recepita, non potrà certo aver efficacia per il passato, ma solo per il futuro, secondo il noto principio, forse già conosciuto da Fedro, che tempus regit actum”.
“Contraddetti dalla forza dell’evidenza – prosegue Angelini –  i due ‘lupi’ Tambellini e Bortoli, irritati, hanno detto: comunque sia, l’operazione di scissione asimmetrica va effettuata, per evitare che la presenza di Gesam Gas & Luce e Gesam Energia sotto la Gesam spa, comprometta la partecipazione di quest’ultima alla gara per il gestore unico. Al che, con voce ancora più esile, abbiamo ribattuto: in verità, nessuna regola obbliga le due società Gesam Gas & Luce e Gesam Energia ad essere scorporate da Gesam spa, per permettere a quest’ultima di partecipare alla gara (a parte il contratto calore di Gesam Energia, che, in quanto attività strumentale, doveva essere scorporato da anni, a favore del Comune, senza conguagli a Toscana Energia, perché atto imposto dalla legge); ma, ammesso e non concesso che la presenza delle due società controllate nel gruppo Gesam spa ne ostacolasse la partecipazione alla gara, altrettanto avverrebbe, secondo la giurisprudenza, se esse fossero collocate come proposto da Tambellini e Bortoli, sotto la società controllante Lucca Holding spa. Ma, ciononostante, i ‘lupi’ Tambellini e Bortoli, definitivamente spazientiti, hanno detto: la nostra natura (di Pd toscani) ce lo impone lo stesso e in quattro e quattr’otto si sono scannati Gesam spa, sostenendo convinti che l’unico modo per salvare la Gesam Spa fosse proprio quello di mangiarsela, consegnando le spoglie a Toscana Energia: una madre affettuosa, che la curerà amorevolmente, provvedendo anche a farla dimagrire un poco, sia per quanto riguarda i servizi, che per quanto attiene al lavoro, con l’affidamento, fuori di Lucca, di importanti funzioni amministrative e tecniche; e infatti, con una bozza di accordo inviato ai consiglieri, stilato già da tre mesi con Toscana Energia, che il ‘lupo’ Tambellini, in nome della trasparenza, si riserva di svelare tra poco in consiglio comunale, per raccogliere il consenso scontato dei suoi consiglieri, si permette a Toscana Energia di conferire le sue reti in Gesam spa, riducendo così la partecipazione del Comune a circa il 15 per cento, con la contropartita, da lui ritenuta importante, di avere, nel cda, su sette, due consiglieri, di cui uno presidente senza poteri, e la presidenza del consiglio dei sindaci revisori; secondo l’altro ‘lupo’ Bortoli (fornito di opportuni pareri giuridici), una tale operazione, che permetterebbe a Toscana Energia in formato Gesam spa, di partecipare alla gara per il gestore unico con circa l’82 per cento delle reti della provincia, sarebbe del tutto legittima, sotto il profilo del rispetto delle regole della libera concorrenza. Con la voce, ridotta ormai ad un bisbiglio, abbiamo obiettato: ma perché, allora, non affrontare la gara per il gestore unico, nello stesso modo in cui il precedente presidente di Lucca Holding spa, professor Giuseppe Stancanelli, l’aveva preparata e proposta a Toscana Energia (senza riceverne obiezioni di principio), e cioè con una Ati (Associazione Temporanea di Impresa) tra Gesam spa e Toscana Energia, con un carico di reti equivalente alla proposta attuale dell’amministrazione, e pertanto ugualmente e forse ancor più legittima per quanto riguarda le regole della libera concorrenza: un’Ati formata sulla base dell’articolo 37, comma 4 del codice dei contratti (D.Lgs. 163/2006), che permette di specificare nell’offerta “le parti del servizio o della fornitura che saranno eseguite dai singoli operatori economici riuniti o consorziati”; in tal modo, in caso di vittoria, Gesam potrebbe continuare a gestire le sue reti attuali , al pari di Toscana Energia, rimanendo da decidere soltanto per quanto riguarda il residuo 18 per cento della rete provinciale”.
“Sono convinto che Tambellini – prosegue il consigliere di Governare Lucca – presenterà al Consiglio la sua proposta, già concordata con Toscana Energia e che essa riceverà l’appoggio unanime della sua maggioranza. Rimarrà ai gufi come noi di far notare che si è applicato a Gesam spa il metodo Clap; che consiste nell’impegno a liquidare velocemente la nostra partecipazione in un’ azienda, che ha sempre rappresentato una risorsa per l’economia e il lavoro della nostra comunità, solo per aderire alle richieste pressanti del PD e degli interessi che esso rappresenta in Toscana; e come nel caso Clap, si è scelto la strada peggiore. Infatti, se Tambellini e Bortoli non volevano difendere, come invece sarebbe stato loro dovere, la storia e la specificità lucchese, rappresentata dalla Gesam spa e volevano arrendersi alle esigenze di partito, avrebbero potuto comportarsi, quantomeno, come hanno fatto i Pd del Comune di Pisa, che hanno ceduto la loro azienda con la contropartita di acquisire una partecipazione significativa in Toscana Energia Spa; oppure avrebbero potuto rinunciare alla gara in favore di Toscana Energia, facendosi pagare quantomeno le reti, dal vincitore della gara, per un valore di 50 milioni”.
“Tambellini, Bortoli e la loro maggioranza – conclude Angelini – non soltanto non hanno voluto conservare, come era invece possibile, la nostra partecipazione in Gesam spa e la proprietà delle reti, costruite con l’impegno economico e finanziario di generazioni; ma non l’hanno neppure venduta, come almeno sarebbe stato ragionevole; e neppure l’hanno svenduta, come quantomeno sarebbe stato giustificabile; l’hanno semplicemente regalata, in nome di ragioni di partito, che noi non comprendiamo, ma che registriamo: nel Pd, a Lucca e in Toscana, nonostante che il comunismo non ci sia più, sopravvive l’idea leninista che le ragioni del partito vengono prima di quelle della propria comunità”.