Blocco Studentesco, nuovo attacco al contributo volontario

18 febbraio 2016 | 13:38
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Blocco Studentesco, nuovo attacco al contributo volontario

Nuova protesta del Blocco Studentesco  contro il contributo volontario. “Avevamo già espresso la nostra contrarietà nei confronti di questa tassa formalmente volontaria – dichiarano i ragazzi del Blocco Studentesco – in cui le famiglie degli studenti sono chiamate a versare una quota deliberata dal consiglio d’istituto. Il tema è estremamente attuale; mancano infatti pochi giorni alla data di scadenza per presentare alle segreterie degli istituti i prospetti di pagamento e gli allegati relativi alle iscrizioni”.

“I siti dei vari istituti lucchesi forniscono il documento che deve essere compilato per l’iscrizione alla classe successiva. Oltre la richiesta dei dati anagrafici, vi è un rendiconto delle tasse da pagare e le modalità di pagamento. Ciò che lascia sconcertati – continua la nota del movimento giovanile di CasaPound – sono l’imprecisione e la mancata informazione da parte delle segreterie sul versamento del contributo volontario, rendendo quasi impossibile non pagare la quota facoltativa. In alcuni istituti, come ad esempio l’Ite Carrara si parla di contributo volontario come una quota unica, consigliando di versare la cifra di 60 euro senza specificare, come negli anni precedenti, che solo una parte, pari a 10 euro, è obbligatoria in quanto destinata all’assicurazione Rc ed infortuni, creando confusione nel distinguo fra quota obbligatoria e facoltativa. Tale formula, come si evince dalla circolare 81 dell’istituto, permette addirittura alle segreterie di contattare privatamente la famiglia dell’alunno qualora non venisse saldato tale contributo. Altri moduli d’iscrizione non riportano nemmeno la dicitura contributo volontario, bensì altri termini, quali contributo d’iscrizione come nel caso del Polo tecnico Fermi-Giorgi o contributo di laboratorio all’Isi Machiavelli.”
“Vogliamo ricordare – conclude il Blocco Studentesco – che i contributi obbligatori sono soltanto quelli per l’assicurazione Rc e infortuni, quelli per le spese del libretto scolastico e per la carta per le pagelle, ovvero solo una minima parte della quota richiesta. Richiediamo dunque che i vari istituti presentino, già a partire dal prossimo anno, un modulo d’iscrizione preciso e dettagliato, in cui sia specificata la quota di contributo volontario e le quote di contributo obbligatorio. Le famiglie devono essere poste nella condizione di poter scegliere se pagare o meno la parte facoltativa, e non essere imbrogliate da qualche dirigente scolastico furbetto. Ci chiediamo – conclude la nota – a cosa possa servire tale contributo, visto che la riforma della buona scuola è elogiata da tutta la politica nazionale e nel ddl si parla di molti fondi stanziati per l’istruzione, ma nonostante questo le scuole hanno la necessità di chiedere ulteriori finanziamenti alle famiglie. Qualcosa, secondo noi, non quadra”.