Gesam, i gruppi civici di centrodestra si mobilitano






Prima uscita pubblica comune per i movimenti civici di centrodestra Agenda per Lucca, Alleanza per i cittadini, Cittadini Oggi, Per Lucca e i suoi paesi e Alternativa Civica. Il civismo di centrodestra avvia il proprio cammino verso le amministrative del 2017 centrando le sue critiche sulla paventata scissione di Gesam. Presenti intorno al tavolo dell’ufficio dell’avvocato Marco Agnitti, ex presidente del consiglio comunale, Michele Francesconi, Michele D’Adamo, Giovanni Baldacci, Simone Togneri e Moreno Bruni. Giovanni Pierami, ex vicesindaco, pur dando l’adesione all’iniziativa non ha potuto invece essere presente.
“Il rischio che vediamo – dice Michele Francesconi – è quello della svendita e dell’impoverimento della città come si è giá assistito nel caso della Clap, della vendita delle azioni Salt, del possibile accorpamento delle camere di commercio, delle nuove normative sulla sanità. Lucca rischia la perdita della propria identità e sovranità a favore di una Toscana firenzecentrica”.
“Con questa mobilitazione sulla questione Gesam – prosegue Francesconi – vogliamo coinvolgere quella parte della città che è delusa dalla crisi dei partiti tradizionali ed esprimere con forza il nostro dissenso rispetto a quello che sta succedendo. Il riferimento è principalmente a Gesam e alla sua svendita a Toscana Energia che noi come Agenda per Lucca e gli altri soggetti abbiamo deciso di portare all’attenzione dei cittadini. Così, infatti, si svende e si impoverisce un patrimonio della città, così come finora abbiamo assistito alla svendita di Clap, delle azioni Salt, all’accorpamento delle Camere di Commercio, alle nuove normative sulla sanità. Emerge, in tutti questi casi, la perdita della nostra identità, soprattutto nella gestione dei servizi. Ci chiediamo se sarà così anche per Geal e Sistema Ambiente, visto che la direzione sembra presa ed appare pericolosa perché si snatura la città con le sue tradizioni a vantaggio di un sistema più ampio. Credo che di fronte a queste situazioni Agenda per Lucca e le altre liste vogliono che tutto rimanga dei lucchesi per garantire il mantenimento dei valori e delle tradizioni di questa città”. In particolare sulla scissione Gesam “ci sono forti dubbi – conclude Francesconi – che ci fanno pensare che possano esistere situazioni migliori rispetto alla scissione. E la proposta della lettera di intenti rischia di vincolarci con forza verso quetsta strada”.
“Come Cittadini Oggi – aggiunge Michele D’Adamo – sposiamo in pieno le dichiarazioni di Michele francesconi. Aggiungo che occorre approfondire e chiarire le dichiarazioni del presidente Magnani di Gesam Energia che, se verificate, sarebbero molto gravi. Su Gesam bisogna verificare se c’è la possibilità di un accordo a tutela dell’azienda per non depatrimonializzare la nostra città e capire se sono state prese strade alternative a quelle della scissione. Di certo appare una celerità insolita da parte di questa amministrazione nel voler prendere questa decisione a scapito di qualsiasi altra”.
E se Giovanni Baldacci, per Alternativa Civica, ribadisce la posizione già espressa della necessità di chiarimenti sull’intera vicenda, anche con il ricorso alla procura (“Se certe cose – dice – le avessi fatte io come privato avrei già la guardia di finanza fuori dalla porta”) per Simone Togneri di Alleanza per i Cittadini “c’è bisogno di trasparenza, ovunque siano le responsabilità. Serve, insomma, che tutte le parti in causa facciano un passo indietro e si torni a trattare per la soluzione migliore per la città”.
Nessun atto, se non la sensibilizzazione della cittadinanza, arriverà dalle liste civiche, però. “Faremo un richiamo forte – dice Francesconi – ai cittadini perché si faccia chiarezza sulla questione perché rischiano di non capirci nulla e di subire le decisioni che vengono prese. Sottotraccia, comunque, c’è una volontà politica del Pd regionale di accentrare ed egemonizzare. Ora come ora più che una città Lucca sembra un distratto distaccato della Toscana Firenzecentrica. Sarebbe servito, invece, un metodo diverso, invece che questo modo silenzioso, con delle scelte proposte in maniera quasi sfacciata ai lucchesi e all’opposizione. Lucca rischia di perdere cultura e valori e capacità di controllare il territorio oltre alla lucchesità”. “E sarebbe la seconda volta – chiosa Togneri – che la Res Publica Lucensis viene svenduta al Granducato di Toscana”.
Non si fida neanche l’ex assessore Moreno Bruni: “Quanto è stato spiegato finora – dice – resta troppo nel vago. Si dice che la sede di Gesam resterà a Lucca, ma fino a quando? E con che rapporti di forza la parte pubblica parteciperà alla scissione? Avrà un rappresentante con voce in capitolo o solo un presidente onorario? Tutti dubbi che ci fanno pensare che è forse meglio riflettere prima di fare una scelta del genere”.
Ad esplicitare l’opinione di tutti, in fondo, ci pensa il padrone di casa, l’avvocato Marco Agnitti: “La vicenda – dice – è uguale a quella della Clap, della vendita di Salt. Dopo Gesam la sinistra cosa vuole fare, mettere in vendita anche le Mura di Lucca?”.
Enrico Pace