
Accesso agli atti negato per il bando per l’assistenza domiciliare del comune di Lucca, la protesta della consigliera Roberta Bianchi (Rifondazione Comunista). E’ la stessa consigliera a raccontare l’accaduto: “Dopo aver, di fatto, oscurato il sito Amministrazione trasparente – dice la consigliera – ora in Comune si impedisce a un consigliere di prendere visione di un atto pubblico”. Ecco i fatti nel dettaglio secondo la ricostruzione della consigliera Bianchi: “Giovedì (3 marzo, ndr) ho fatto formale richiesta all’amministrazione che mi fosse trasmessa la copia del progetto presentato dalla ditta che si è aggiudicata l’appalto dell’assistenza domiciliare. Venerdì il dottor Prina, dirigente responsabile del provvedimento, mi invia la seguente nota: “Alla luce della richiesta allegata si comunica che sono necessari più dei tre giorni previsti dal regolamento comunale. Il documento richiesto sarà comunque fornito nel rispetto dei termini regolamentari”.
Faccio presente al dirigente che, se non mi può fornire l’atto richiesto, lunedì mattina (7 marzo, nndr) alle ore 9, mi recherò presso gli uffici direttamente, perché mi serve per prenderne visione il prima possibile. Il dottor Prina mi risponde “Mi scusi ma lunedì mattina alle 9 sono impossibilitato a farle visionare l’atto. Sarà possibile da martedì in avanti”. E nonostante le mie insistenze ha continuato a mantenere questa posizione”.
“Questa mattina – racconta la consigliera – come preannunciato, mi sono recata presso gli uffici, ma la funzionaria mi ha fatto dire che essendosi occupato della questione il dottor Prina, lei non poteva farmi vedere niente. Sono andata a parlare con il dirigente in questione, che mi ha ribadito che era impegnato e non poteva mostrarmi il documento in oggetto. A quel punto mi sono recata a parlare con il capo di gabinetto, che a sua volta ha provato a parlare con il dirigente, il quale è stato irremovibile. Senza voler fare della dietrologia sulle motivazioni per cui questo documento non può essere visto (anche se a pensar male si fa peccato ma qualche volta si indovina), rimane il fatto gravissimo che, in qualità di consigliera comunale, non ho potuto prendere visione dell’atto richiesto.
Naturalmente non potrà finire così”.