
Tiene ancora banco il caso sollevato da Aduc in merito al caso di un anziano su cui il presidente Gianfranco Mannini ha presentato un esposto sostenendo che non gli sarebbe stata garantita l’assistenza necessaria. Una circostanza già smentita con forza dall’amministrazione comunale che è stata comunque oggetto di una richiesta di audizione nelle commissioni sociale e controllo e garanzia. La proposta di una seduta congiunta è stata respinta dalla presidente della commissione sociale Diana Curione, con una lettera di motivazione che finisce però nel mirino dell’altra presidente, la consigliera comunale M5S, Laura Giorgi che invece ha ascoltato la relazione di Mannini fino a quando non è mancato il numero legale.
“A mio avviso e sentiti il presidente del consiglio comunale ed il segretario generale – aveva risposto Curione giustificando il suo no -, quanto richiesto non attiene alle competenze che il regolamento del consiglio comunale attribuisce alle commissioni consiliari. Prendo atto con rammarico che ci possano essere delle difficoltà riguardanti una persona anziana colpita da ictus ma in tali casi rivolgendosi ai servizi sociali e nell’eventualità al dirigente ed all’assessore competente si possono avere le risposte necessarie, fermo restando che dal vostro testo si evince che vi siete già recati presso la procura della Repubblica competente per rappresentare le vostre istanze.
Rimango a disposizione per chiarimenti e con l’occasione si porgono distinti saluti”.
“Io, invece – spiega la Giorgi -, in qualità di presidente della commissione controllo e garanzia, anche se avvertita, per me direi quasi minacciata, di probabile danno erariale per la convocazione di tale commissione, l’ho ascoltato e direi proprio di avere ascoltato una bella relazione. Finché abbiamo potuto, perché poi la mancanza del numero legale, guarda caso, mi ha costretto all’interruzione della commissione stessa, nel bel mezzo di relazione importante. Questi fatti e atteggiamenti, associati alla mancanza di trasparenza da noi primariamente denunciata e successivamente denunciata anche da 22 associazioni e dalla consigliera Roberta Bianchi, rivelano solo una debolezza e una necessità di nascondere i fatti che in questo momento sembra prioritario per questa amministrazione”.