Tagli a sanità pubblica, al Dlf l’assemblea della sinistra

29 marzo 2016 | 10:17
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Tagli a sanità pubblica, al Dlf l’assemblea della sinistra
Tagli a sanità pubblica, al Dlf l’assemblea della sinistra
Tagli a sanità pubblica, al Dlf l’assemblea della sinistra
Tagli a sanità pubblica, al Dlf l’assemblea della sinistra

La sinistra lucchese si organizza in vista dei prossimi appuntamenti referendari e per le elezioni amministrative del 2017. Lo fa iniziando un programma di una serie di incontri e assemblee legate a temi concreti del territorio. Il primo in ordine di tempo sarà quello di sabato (2 aprile) dalle 16 al Dopolavoro Ferroviario di viale Cavour dove si parlerà del futuro della sanità regionale e territoriale. A presentare l’evento la consigliera comunale Roberta Bianchi, della Federazione della Sinistra, Francesco Nolli dei Comunisti Italiani, il segretario comunale di Rifondazione Comunista Giuseppe Matteucci, l’ex segretario di Rc Franco Fantozzi e Gemma Urbani in rappresentanza della reti dei comitati lucchesi per la sanità.

“L’incontro – spiega Roberta Bianchi – è promosso dal gruppo consiliare della Federazione della Sinistra, da Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Sinistra Italiana, Sì Toscana a Sinistra e Unione Sindacale di Base. Al tavolo si alterneranno importanti relatori come il consigliere regionale di Sì Toscana Paolo Sarti, l’ex dirigente della Asl di Arezzo Giuseppe Ricci, promotore del comitato referendario contro la nuova legge regionale sulla sanità e Alessandro Romboli, un medico di base che parlerà delle conseguenze per i cittadini, rispetto alla prevenzione, del nuovo decreto sull’appropriatezza delle prestazioni approvato dal governo”.
Il tema è quello della difesa della sanità pubblica, gratuita e universale che, secondo gli esponenti della sinistra, sarebbe messo a rischio dai recenti interventi legislativi regionali e nazionali: “Siamo – dice la consigliera Bianchi – per una sanità pubblica e universale e i cui diritti siano garantiti. Il governatore Rossi di recente si è scagliato contro l’intramoenia come causa delle lunghe liste di attesa negli ospedali. Ma dimentica che la causa di questi problemi è il continuo taglio di servizi e di personale nella sanità pubblica. La nuova legge, pur essendo noi contrari all’intramoenia, ovvero all’esercizio privato nelle strutture pubbliche, va proprio in direzione contraria e verso la privatizzazione del servizio: si prevedono ancora 2mila esuberi, la nascita di tre maxi Asl che impediscono il controllo sulla gestione del servizio. E poi la questione del referendum, che è stato “scippato” con una serie di cavilli ai cittadini nonostante la raccolta di 55mila firme e in un modo contrario ad ogni principio democratico”.
L’elenco di cahiers de doleances è lungo. Si va dall’aumento dei ticket alle lunghe liste di attesa, dalla questione dei costi del nuovo ospedale San Luca al futuro del Campo di Marte: “Non possiamo accettare il principio che si deleghini – prosegue Bianchi – pezzi di sanità ai privati e che si possono curare solo coloro che hanno i soldi. La situazione rischia di diventare drammatica perché qualcuno potrebbe rinunciare alle cure per questo. Per non parlare delle criticità che sono centuplicate per la realizzazione del nuovo ospedale e l’incertezza sul destino del vecchio proprio in in un momento in cui viene approvato il nuovo piano strutturale”.
Tutti, in questo senso, ricordano il ruolo importante di Raffaello Papeschi per la battaglia sulla sanità. Una battaglia che viene in qualche modo ripresa dai partiti di sinistra e dalla rete dei comitati: “E’ l’inizio – spiega Roberta Bianchi – di una discussione che individui specifiche battaglie da portare avanti”. Ed è inevitabile pensare che l’orizzonte sia quello delle amministrative del 2017.
“L’idea che si sta portando avanti – aggiunge Francesco Nolli dei Comunisti Italiani – va in rotta con la nostra idea di sanità che punta tutto sulla prevenzione e sulla sanità diffusa vicina ai cittadini e lontana dalla ideologia di mercato. Temiamo una grecizzazione della sanità e speriamo con la nostra azione politica di poter frenare questa deriva”.
“Ci si è distratti – aggiunge Gemma Urbani – dall’obiettivo della cura dei pazienti per la costruzione di nuove infrastrutture che non funzionano o non funzionano del tutto. Penso ai tanti servizi che vengono pagati ma che non vengono prestati, alle sale operatorie chiuse, all’impianto fotovoltaico previsto ma mai realizzato”.
Anche per questo la sinistra lucchese sarà in prima fila per il nuovo referendum contro la legge regionale. Al momento si stanno raccogliendo 2mila firme per la presentazione del nuovo quesito che tende all’abrogazione dell’articolo 34 bis della legge. “La salute – chiude Roberta Bianchi – non è più un diritto. Lo dimostrano le liste di attesa massacranti, che con le restrizioni del decreto appropriatezza renderanno a volte impossibili le cure. E a tutte le storture del nuovo ospedale San Luca dove, per andare incontro al privato, si pagano tutta una serie di prestazioni anche se queste non vengono fornite, come i pasti e i kit ospedalieri. Tutte spese che, se non effettuate, potrebbero essere utilizzate per la cura dei pazienti”.
Quello sulla sanità, comunque, sarà solo il primo di una serie di incontri della sinistra lucchese in vista della possibile formazione di un programma comune in vista delle prossime amministrative. Il prossimo dovrebbe ruotare intorno alla questione degli assi viari.