
Utente e sporcizia al campo rom di via delle Tagliate, la Lega Nord torna all’attacco su un tema su cui però è già giunta l’iniziativa del Comune. Le utenze dell’acqua, ad esempio, sono regolate da contatori e i costi, è stato spiegato di recente dal sindaco Tambellini e dall’assessore Antonio Sichi, sono a carico degli abitanti nelle piazzole. Lo stesso risultato sarà raggiunto anche al campo della Scogliera. Tuttavia, sono critici Elisa Montemagni e Marcella Maniglia, rispettivamente Consigliere regionale della Lega Nord e responsabile organizzativo provinciale.
“Il campo nomadi di via delle Tagliate a Lucca – affermano – non è certamente uno spazio occupato legalmente, pertanto gli occupanti non pagano né concessioni per la sosta, né ovviamente le classiche bollette per luce ed acqua, che pure utilizzano”. “Oltre a ciò – proseguono Montemagni e Maniglia – nel luogo in questione, vi sono cumuli di rifiuti, a testimonianza che i residenti non rispettano minimamente le più elementari norme igieniche e meno che mai le regole, imposte ai cittadini lucchesi, sul tema della raccolta differenziata(tra l’altro, è evidente, che il servizio di pulizia urbana non è operativo da queste parti)”. “Il predetto campo nomadi – rilevano le esponenti leghiste – confina sia con la struttura del Coni, dove si tengono anche manifestazioni a carattere regionale e nazionale e col cimitero, dove le persone vanno a visitare i propri defunti”. “In pratica – sottolineano Montemagni e Maniglia – i lucchesi sono puniti ben tre volte: perché con le loro tasse danno al comune le risorse per pagare acqua e luce che i nomadi non pagano, perché costretti a regole che non riguardano i privilegiati nomadi ed anche perché le incivili abitudini altrui ed il palese lassismo di chi governa la splendida città toscana, mette a rischio la vocazione turistica, dato che i turisti non amano la sporcizia ed i pressanti approcci della questua professionale che vede i nomadi come abili professionisti del settore”. “A fronte di queste doverose premesse – conclude Elisa Montemagni – ho predisposto una lettera da inviare alla dottoressa Sargentini, direttore generale di Arpat, chiedendole se vi siano mai stati dei sopralluoghi in loco e quali siano le risultanze degli stessi; se, poi, non fosse ancora avvenuta un’attenta perlustrazione della zona, invito la dirigente a muoversi quanto prima. I lucchesi non possono aspettare”.